La sfida di Donati: "A Rio per vincere e Schwazer non ricadrà nel doping"
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La sfida di Donati: "A Rio per vincere e Schwazer non ricadrà nel doping"

Parla il tecnico che ha rimesso in strada il marciatore travolto dallo scandalo nel 2012: "Nel doping si cade per ignoranza"

E' l'uomo che ha rimesso Alex Schwazer sulla strada. Si spera sulla giusta strada, accettando di allenarlo in piena trasparenza perchè si mettesse alle spalle il fango del dio doping e provasse a rialzarsi. Ora che l'altoatesino ha mostrato a tutti il suo nuovo talento, strappando il pass per le Olimpiadi di Rio nella 50 chilometri, Sandro Donati ci mette la faccia per rivendicare il suo lavoro insieme ad Alex e la pulizia dei risultati.

Parole necessarie, perché quando hai dietro di te una vicenda delicata e sporca come quella che travolse il marciatore nell'estate del 2012 è impossibile staccarsi di dosso quell'etichetta. O, forse, per farlo bisogna seguire il filo logico e le accuse di un tecnico che ha fatto dell'antidoping la ragione di una carriera. E che adesso sta vincendo la sua sfida. 

Schwazer e il riscatto dal doping: sarà alle Olimpiadi

Professor Donati, come ci arriva al risultato di oggi dopo 45 mesi senza gare e con sulle spalle la vicenda del doping?

"Ci arriva con il suo talento che io ho cercato di valorizzare. Tutti si renderanno conto che Schwazer è più forte che mai nonostante i 31 anni, quindi questo è il frutto della combinazione tra il suo talento enorme e un sistema di allenamento molto innovativo"

Donati risponde alle domande di Radio 24 poche ore dopo il successo di Schwazer a Roma.

Lei se lo aspettava già così alla prima prova su strada?

"I meno distratti si ricorderanno che a settembre e ottobre io ho fatto fare ad Alex due test perché mi ero resto conto che mi cresceva sotto le mani, giorno dopo giorno. Volevo dare pubblicamente l'informazione di questo talento ritrovato, anche con trasparenza. Lui allora fece la migliore prestazione dell'anno sui 10 chilometri e meglio del vincitore del campionato del mondo sui 20 chilometri. Da allora c'è stato un percorso di ulteriore crescita di un campione che si poteva evitare che cadesse nella rete del doping. Sarebbe bastato mettergli accanto persone attente, capaci e non negligenti".

Dovrà misurarsi contro tanti giudizi o pregiudizi..

"Non vorrei sopravvalutarli. Ci sono sondaggi con migliaia di persone e la maggioranza crede in questa avventura. Non vorrei facessimo la stessa storia dei presunti compagni che non lo volevano ed erano contro di lui; l'ho accompagnato in albergo e ce ne fosse stato uno che si è rivoltato contro di lui o che gli abbia detto frasi aggressive. Io ho visto gente che lo abbracciava. Ci sono state forzature ad arte per una storia innovativa e che destabilizza situazioni precedenti"

Tallent, oro a Londra e battuto a Roma ha detto di avere la percezione che abbia vinto qualcuno che ha barato. Sono parole dettate dalla frustrazione?

"Uno che dice una cosa di questo genere è uno sciocco che prima dovrebbe informarsi. Alex è stato controllato 14 volte dalla Iaaf, 3 volte dal Coni e 32 volte dall'ospedale pubblico San Giovanni e dal suo primario di ematologia. Se poi Tallent ha tempo per occuparsi degli aspetti culturali e conosce qualche università che vuole mettere il naso nei dati di Alex, sono a sua disposizione. Chiunque può entrare in questa storia"

Per verificare che sia tutto pulito?

"Che si scordino che Alex possa avere una seconda caduta: garantisco io che non capiterà mai. E poi aggiungo che non solo Schwazer ha eliminato il doping , ma anche tutte quelle porcherie che i medici di federazione e Coni consentivano come farmaci antiasmatici per un'asma che non ha mai avuto, camera ipobarica senza che nessuno intervenisse, supplementazioni di ferro non necessarie e integratori vari. Tutto eliminato. Non sarà che il problema è tutto in un sistema di allenamento che sfugge alla comprensione media, che quando lo espliciterò farà vergognare anche solo per l'ignoranza?"

Si può essere atleti 'biologici' ed essere anche vincenti?

"Si va verso il doping per l'ignoranza che si taglia a fette, per la mancanza di studio approfondito e di capacità di personalizzare la metodologia di allenamento, adattarla e modificarla giorno per giorno secondo le esigenze. Manca la capacità di creare nuove metodologie di allenamento"

Che valore potrebbe avere una medaglia d'oro di Schwazer a Rio?

"Spero di poter dare questo regalo all'Italia e agli appassionati e lo potranno vivere con la sicurezza assoluta. Certo che me ne rendo conto, ma Alex ne è assolutamente in grado. Ha rifilato tre minuti e mezzo a questo australiano che ha saputo reagire soltanto dicendo una sciocchezza. Analizzeremo se ci sono gli estremi per denunciarlo, perché uno che dice una cosa così è un cretino"

C'è il rischio che Alex finisca sotto pressione da vittoria?

"Non c'è problema"

A Londra abbiamo scoperto che c'era anche questo problema

"Prima c'erano le richieste di risultato, ma non le capacità di supportarlo in allenamento per portarlo a quei livelli. Per il pubblico è una sorpresa questa vittoria, per noi no perché l'abbiamo costruita con il lavoro, per lui è stato anche facile perché il ritmo che tenevano gli altri era il ritmo che noi teniamo in allenamento. Ma di cosa stiamo a parlare?"


Le immagini del ritorno alla vittoria di Alex Schwazer

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Giovanni Capuano