Tris di Bouhanni prima della maxi-tappa
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Tris di Bouhanni prima della maxi-tappa

Con Evans sempre in maglia rosa, rimaniamo in attesa di qualche vera fuga. Magari anche solo come quella dei sessanta nell'undicesima tappa del 2010...

Marcel Bouhanni castiga nuovamente Giacomo Nizzolo nella tappa numero 10 con arrivo a Salsomaggiore. Per il francese è il terzo successo in volata, sfoltita dal cascatone ai 500 metri e quindi più semplice per chi, come Bouhanni, si destreggia meglio negli sprint poco affollati. Si cade ogni giorno al Giro d’Italia anche se non piove e la strada è un biliardo, perché il ciclismo odierno annota troppi masnadieri in gruppo (e alcuni che, al contrario, in bici non ci sanno fare).

Domani sulla carta è il giorno della maxitappa, 249 km da Collecchio a Savona, anche se l’allungamento per aggirare una frana nella frazione di Montecassino, quella col cascatone nel finale (a conti fatti di 257 km), l’ha declassata nel rango a seconda più lunga. Niente di particolare - frazione vallonata, con qualche insidia - ma ritorna in mente quanto accadde nel 1954 e originò il termine “fuga bidone”, il tentativo che manca della nobiltà insita nei tentativi avventurosi che vanno a segno da lontano. Quel Giro di sessant'anni fa lo vinse lo svizzero Clerici, gregario di Koblet, in fuga dapprima con altri tre e poi con il solo Assirelli nella Napoli-L’Aquila. Indisturbati, i due arrivarono con 34 minuti sul gruppo rinunciatario (vinse Clerici, per lui una benedizione dall’alto, inattesa), con il plotone in seguito protagonista del celebre “sciopero del Bernina”, nella tappa più dura, quando il plotone per protesta decise l’andatura cicloturistica facendo imbufalire il pubblico. Fischi a Milano, meritatissimi. Non per Clerici, che aveva pedalato con le sue gambe.

Non bidone, ma certamente fuori schema, inconsueta, la fuga numerosissima che segna il Giro 2010 nella tappa che attraversava il cuore dell’Abruzzo. Curiosa coincidenza, anche allora era l’undicesima frazione del Giro, si andava da Lucera all’Aquila per 262 chilometri. Poco dopo la partenza un acquazzone, il gruppo si spezza e davanti rimangono in 60. In maglia rosa c’è Vinokourov, nessuno si muove tantomeno i Liquigas di Ivan Basso che pensano che tocchi ad altri, all’Astana della maglia rosa, ricucire la corsa. Che invece va via sparpagliata. Quel giorno vince il russo Petrov, in rosa va Richie Porte (non ancora quello che ora conosciamo, che al Giro non c’è come altri che contano), poi cede lo scettro del comando allo spagnolo Arroyo che rischiò di vincerlo, quel Giro. Rimediò Basso, che aveva una squadra fortissima a disposizione.
 
Un monito, il nostro, non certo un pronostico, reso possibile anche dalle strategie di corsa, gli utilitarismi che spesso affiorano: a partire da Cadel Evans, potrebbero domani voler “salvare la gamba”, non spremersi in funzione dell’impegno del giorno dopo, tosto, 41,9 km a cronometro in solitudine, un’ubriacatura di fatica da Barbaresco a Barolo. Tappa alcolica, non c’è dubbio, in un Giro che ha sin qui riservato emozioni soltanto a quelli del Servizio Medico, impegnati ogni giorno in regime di interventi straordinari.

L'ordine d'arrivo della decima tappa, da Modena a Salsomaggiore, di 173 km: 1. Nacer Bouhanni (Fra) 4 h 01' 13'' (+10" di abbuono) 2. Giacomo Nizzolo (Ita) s.t. (+ 6" di abbuono) 3. Michael Matthews (Aus) s.t. (+ 4" di abbuono) 4. Roberto Ferrari (Ita) s.t. 5. Enrico Battaglin (Ita) s.t. 6. Vladimir Gusev (Rus) s.t. 7. Albert Timmer (Ned) s.t. 8. Ben Swift (Gbr) s.t. 9. Cadel Evans (Aus) s.t. 10. Mauro Finetto (Ita) s.t 13. Rigoberto Uran Uran (Col) s.t. 23. Nicholas Roche (Irl) s.t. 26. Fabio Aru (Ita) s.t. 27. Diego Ulissi (Ita) s.t.

La classifica generale: 1. Cadel Evans (Aus) in 34 h 22' 35'' 2. Rigoberto Uran Uran (Col) a 57'' 3. Rafal Majka (Pol) a 1'10'' 4. Domenico Pozzovivo (Ita) a 1'20'' 5. Steve Morabito (Svi) a 1'31'' 6. Fabio Aru (Ita) a 1'39'' 7. Diego Ulissi (Ita) a 1'43'' 8. Wilco Kelderman (Ola) a 1'44'' 9. Nairo Quintana (Col) a 1'45'' 10. Robert Kiserlovski (Cro) a 1'49'' 11. Ivan Basso (Ita) a 2'01'' 43. Michele Scarponi (Ita) a 23'15'' 152. Nacer Bouhanni (Fra) a 1h 26'08''.

Sergio Meda, autore di questo articolo, è direttore del sito Sportivamentemag  (magazine on line che tutela lo sport e le sue regole) ed è stato la figura di riferimento dell'Ufficio stampa del Giro d'Italia dal 1995 al 2009.

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