Se la vita privata vale meno di un film in promozione
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Se la vita privata vale meno di un film in promozione

Cosa succede quando gli addetti ai lavori giocano sporco (ma si sa, è sempre colpa dei giornalisti...)

Stanno insieme, si amano da matti, si baciano ovunque, poi litigano selvaggiamente, si tradiscono, si sono separati, no ora sono tornati insieme. Chi li conosce li descrive così.

Difficile non appassionarsi alla vita sentimentale di quest’attore bellissimo, l’uomo che almeno una volta nella vita ha fatto accelerare i battiti cardiaci a qualsiasi femmina (sì, anche le più imperturbabili). Difficile rimanere indifferenti a sua moglie, carina, ma interessante agli occhi dei più solo per essere la paladina della vita sentimentale di lui.

Giornalisti cinici, fatevi gli affari vostri dicono tutti, lasciate in pace una coppia in crisi.

Certo. Giusto. Ci mancherebbe.

Magari però sarebbe gradito non usare la vita privata a uso e consumo dei film in uscita. E alcuni addetti ai lavori sono dei maestri. Come quello che ti chiama e ti dice “guarda io non ti ho detto niente ma pare che lui da mesi abbia una tresca con l’attrice del film”. Stai lì lì per scrivere due righe e tac, vedi le foto dell’attore che amoreggia con sua moglie in un luogo ameno (intanto ti chiedi come abbia fatto il fotografo ad arrivare fin lì, ma questa è un’altra faccenda).

A quel punto chiami l'addetto ai lavori (e inizi anche a chiederti quali siano) chiedendo spiegazioni e lui seraficamente ti risponde “eh sì forse stanno recuperando”. Ciò che pensi non lo dici, e vai avanti.

La saga però, quando meno te lo aspetti, riparte. Credevi di aver sentito tutto quando una sera, a tarda notte, si confida con te (ma cara, proprio con me ti devi confidare?) un’intimissima amica dell’attore in questione. Ti racconta che lui povero, ama una donna, sua moglie, che da anni lo tradisce. Con questo e quella. Lui però non la lascia perché crede nel sacramento del matrimonio.

Già sei smarrita e fai fatica a crederci, poi, mentre ancora cerchi di dare un senso a questo dialogo lei, l’intimissima amica, con un colpo di coda aggiunge che pochi mesi fa ha avuto una liason con lui e che soffre nel vederlo soffrire. Insomma uno strazio generale.

Ma come? E il sacramento del matrimonio?

Il giorno dopo, in redazione richiama l’addetto ai lavori. “Mi raccomando, devi esserci alla prima del film”. “Ma quanto mi dispiace, purtroppo ho un impegno di famiglia. Ma sentiamoci presto così mi dai altre news”.

 Ps. Giornalisti cinici fatevi gli affari vostri. Ci sono partite che vinci quando non le giochi.

 

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Annalia Venezia

Portatrice sana di occhiali, giornalista prestata alle ore piccole (o nottambula prestata al giornalismo?), da sei anni curo la rubrica Periscopio di Panorama. Dopo ogni festa, prima di addormentarmi, ripeto come un mantra la frase di Nietzsche «se scruterai a lungo nell’abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te» e ogni volta mi chiedo come abbia fatto a scriverla senza essere mai stato a un party della fashion week.

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