Schettino all'Isola dei Famosi? Dietro la leggenda c'è il gusto italico per il verosimile
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Schettino all'Isola dei Famosi? Dietro la leggenda c'è il gusto italico per il verosimile

Campioni di indignazione a cose fatte, gli italiani sono a caccia di scandali per ostentare moralismo ipocrita

Dall’Isola del Giglio all’Isola dei Famosi.

È la nuova rotta del comandante Schettino?

I rumors rimbalzavano da mesi.

Ma è la copertina di Diva e Donna del 2 dicembre - sbattendolo in prima pagina con tanto di dettagli economici (“Trattativa shock: Schettino all’Isola dei Famosi 1 milione e mezzo di euro per portare sull’Isola il comandante della Costa Concordia ancora sotto processo”.), a rendere la notizia “reale”.

Pronte le smentite delle parti in causa, che avevano già smentito tutto più volte nei mesi passati. 

Prima Mediaset: “Il nome di Francesco Schettino non è mai stato nemmeno preso in considerazione per il programma”.

E poi lo stesso Schettino: “Smentisco categoricamente la mia partecipazione al reality show l’Isola dei famosi, notizia priva di qualsiasi fondamento e già smentita alcuni mesi fa. Non ho mai incontrato i vertici Mediaset né partecipato a nessun tipo di trattativa tv […] Alla vigilia della mia deposizione in aula, il 2 dicembre continuo ad assistere con immenso dispiacere alla strumentalizzazione di un tragico evento su cui si coglie l’occasione per campagne mediatiche”. 

Le bufale mediatiche, nel loro gonfiarsi e sgonfiarsi, ci dicono comunque qualcosa del nostro presente. Non tanto su come stanno realmente le cose nel nostro Paese, quanto sul come vengano percepite le cose nel nostro Paese.

Tra il vero e il falso, ci crogioliamo nel punto d’intersezione: il verosimile.

Le leggende metropolitane, come i sogni, son desideri.

E il nostro desiderio è sempre quello di scovare scandali e alzare la posta per poter meglio indignarci. Di solito basta la realtà. Ma quando non è sufficiente, non guasta usare anche la fantasia.

Schettino è ormai diventato la maschera carnevalesca con cui rappresentare la cialtroneria criminale (De Falco, suo contraltare, è l’indefessa sentinella di un rigore perduto).

E guai a sgarrare.

Pretendiamo che ognuno faccia la sua parte.

L’indignazione per le vittime legittima l’ostentazione di un moralismo ipocrita che genera professorali scuotimenti di capo, di norma disgustati da ogni scanzonata irriverenza parodistica sulla questione, oppure servendosene per indicare il degrado. 

La mania dell’indignazione genera mostri.

È l’altra faccia del moralismo.

Capace, però, di produrre risultati imprevisti.

Nelle parole dell’ex comandante scorgiamo l’altra faccia di Schettino.

Che non ci piace guardare perché lontana dalla macchietta a cui serve ridurlo per gridare Al lupo Al lupo e sentirci tutti cacciatori, ignari che il lupo è spesso prima di tutto dentro di noi.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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