I sarti del Milan da dieci anni (beati loro)
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I sarti del Milan da dieci anni (beati loro)

Belli, abbronzati e sorridenti: la squadra ha posato con gli abiti Dolce e Gabbana

Arriva la foto in redazione ed è ovvio fermarsi a guardarla. Sono tutti bellissimi questi calciatori del Milan, ancora abbronzati e vestiti con abiti di sartoria, la divisa formale creata per la stagione calcistica 2014/2015.

Per capirsi, tutta un’altra storia rispetto ai pantaloncini e le magliette che indossano la domenica. Oltretutto sono abiti confezionati da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che sono nati proprio come sarti. Quest’anno, ci dice il comunicato stampa, i due stilisti propongono il fit Sicilia (che si sa, è la terra di uno dei due) “quindi con rever a lancia più ampio rispetto al classico Martini indossato in passato, per un abito a tre pezzi in fresco di lana color antracite con piping interno rosso per celebrare i colori della squadra.  La camicia è bianca (meno male, ndr) con plastron morbido e la cravatta è in seta jacquard bordeaux. Completano il look scarpe stringate in vitello nero con cintura abbinata”. 

Detto così sembra tutto nella norma. Ma mi chiedo, come fanno a prendere le misure di tutti i calciatori alla perfezione? Ma soprattutto, (e ammetto sia stata la prima domanda che mi sono posta) chi si gode lo spettacolo di vederli in camerino in mutande e dal vivo? 

Mi redarguisce subito l’ufficio stampa del brand a cui lo chiedo. Il lavoro che c’è dietro è enorme, mi spiega. Appena un calciatore viene acquistato dal Milan un sarto va e prende le sue misure (che poi vengono tenute in archivio). Dopodichè in laboratorio vengono preparati i modelli e i calciatori, dopo qualche giorno, provano gli abiti con i sarti a Milanello per le ultime modifiche.

Insomma, una gran fatica.  Meglio guardare le foto dal monitor.

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Annalia Venezia

Portatrice sana di occhiali, giornalista prestata alle ore piccole (o nottambula prestata al giornalismo?), da sei anni curo la rubrica Periscopio di Panorama. Dopo ogni festa, prima di addormentarmi, ripeto come un mantra la frase di Nietzsche «se scruterai a lungo nell’abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te» e ogni volta mi chiedo come abbia fatto a scriverla senza essere mai stato a un party della fashion week.

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