Queen e Deep Purple: il ritorno dei miti del rock
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Queen e Deep Purple: il ritorno dei miti del rock

Dal vivo in Italia, nel 2015, due tra le più leggendarie band inglesi. Alla voce con il gruppo di "Bohemian Rhapsody" c'è Adam Lambert

"Un classico è un’opera che non ha mai finito di dire quello che ha da dire" ha scritto Italo Calvino, e non c’è dubbio che i Queen e i Deep Purple di classici ne abbiano composti numerosi, con buon pace dei loro detrattori.


Le due band inglesi ritorneranno in Italia nel 2015. Una sola data per i Queen con il vocalist Adam Lambert, il 10 febbraio a Milano, mentre il gruppo capitanato da Ian Gillan si esibirà il 30 ottobre a Padova, il 31 ottobre a Milano, il 5 novembre  a Firenze e il 6 novembre a Roma.

Facile prevedere tutti sold out, ma non si tratta solo di “retromania”, perché entrambi i gruppi sono ancora molto attivi sul mercato discografico.


I Queen hanno da poco pubblicato l’eccellente Live at Rainbow, concerto dal vivo registrato il 20 novembre del 1974  nell’ultima data dello Sheer Heart Attack Tour. Il gruppo di Freddie Mercury aveva pubblicato allora solo tre album, i primi due,  Queen e Queen II, senza grande fortuna (il primo venne bollato come “osceno” dalla rivista Rolling Stone), mentre il terzo, Sheer Heart Attack,  aveva raggiunto il secondo posto nella classifica del Regno Unito.


Brian May e soci pubblicheranno l’11 novembre  una nuova raccolta, Queen Forever, composta da classici, versioni alternative e tre inediti: Let me in your heart again,  la versione rallentata di Love kills e il duetto con Michael Jackson in There must be more to life than this.


La novità del tour è legata al nuovo cantante Adam Lambert, assai diverso dal predecessore Paul Rodgers, la cui potente voce blues mal si adattava ai brani più glam del gruppo. Per molti fan il 25 novembre 1991, oltre alla morte di Freddie Mercury, segnò di fatto la fine della storia dei Queen. Impossibile sostituire un cantante con una voce unica, un carisma straordinario e una presenza scenica così forte e teatrale.


Adam Lambertè dotato di una vasta gamma di tonalità, in particolare  quelle più acute. Il solo fatto di ascoltare dal vivo brani indimenticabili come Bohemian Rhapsody, We are the champions, We will rock you, Another one bites the dust, Somebody to love, Radio Ga Ga e Under pressureoffre ampie garanzie sul livello dello spettacolo.

I Deep Purple, secondi solo ai Led Zeppelin in un’ ideale classifica di migliore band hard-rock di tutti i tempi, hanno stupito nel 2013  con la pubblicazione dell’album Now what?!, che rivela come i vecchi leoni del rock abbiano ancora voglia di ruggire. Dietro il disco c’è la regia dell'esperto Bob Ezrin, cui Alice Cooper e i Kiss devono molti dei loro successi. Il diciannovesimo album d’inediti dei Deep Purple, a otto anni di distanza dal poco convincente Rapture of the deep, si è rivelato a sorpresa un successo internazionale.

Primo posto nelle classifiche di Germania, Austria e Repubblica Ceca, secondo in Svizzera, quarto in Norvegia, settimo in Svezia e ottavo in Finlandia. Era dai tempi di The house of blue light del 1987 che un loro disco non andava così bene nelle vendite.



Poco importa se la line up non è più da anni la leggendaria formazione conosciuta come Mark II, il quintetto perfetto con il cantante Ian Gillan, il chitarrista Ritchie Blackmore, il tastierista John Lord, il bassista Roger Glover e il batterista Ian Paice. Don Airey è subentrato nel ruolo che fu del compianto John Lord e l'americano Steve Morse è da vent’anni il sostituto del leggendario Ritchie Blackmore, uno dei più influenti chitarristi della storia del rock.


Ian Gillan oggi non ha più le corde vocali per i lancinanti acuti di Child in time, ma ha ancora una voce in grado di farci sognare un'epoca lontana, nella quale il rock non si accontentava di raccontare la realtà, ma voleva cambiare il mondo.




I Queen in concerto con Adam Lambert

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Adam Lambert e Brian May

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Gabriele Antonucci