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Lo smartphone estremo, che non teme freddo, pioggia e neve

Siamo saliti a 3500 metri di altezza per provare Oppo Reno 11F, un telefono che promette di durare a lungo, grazie a una batteria che non muore mai

In un mare di doppioni serve l'exploit per emergere. Un marchio di fabbrica per caratterizzare la propria essenza, attirare gli sguardi e innescare curiosità in chi è a caccia di novità. Una missione che Oppo ha completato con Reno 11F smartphone di fascia media, quella in cui le alternative sono così tante da fiaccare anche il più volitivo degli acquirenti in cerca di affari. Non si gioca per la vetta, ma sulla vette delle Alpi Graie siamo andati per verificare se davvero uno smartphone può superare certi limiti. Temperature estreme, -4,5 gradi durante la passeggiata sul ghiacciaio del Monte Bianco, con ciaspole ai piedi per saltellare continuamente sul confine italo-francese, quando la temperatura percepita era sotto i 10 gradi. Uno scenario perfetto per godersi la maestosità della montagna, per quanto due nuvole ci abbiano negato la visione della cima più alta dell'Europa Occidentale, ma anche per testare uno smartphone temerario, che non teme i picchi del termometro, garantendo efficacia fino a -20 gradi.

Certo la quotidianità non fa rima con il freddo che ti gela il volto, tuttavia la Ultra-low Temperature di Oppo è una tecnologia che dimostra la volontà di guardare a soluzioni vantaggiose anche in ambiente complessi. Chi ci ha provato sa che la ricarica rapida di un dispositivo balbetta davanti al calo vorticoso del termometro, così gli ingegneri cinesi hanno rimediato preriscaldando la batteria per agevolare la ricarica, mediante la generazione di un carico della CPU e l'utilizzo di un telaio centrale e lastre di grafite per la distribuzione del calore. Quanto basta per mettere il turbo al caricatore da 67W (da acquistare a parte ma al momento in promozione a 9,99 euro) che con la SuperVooc di Oppo, tecnologia di ricarica veloce integrata anche sui dispositivi OnePlus, consente di fare il pieno di energia al Reno 11F in 48 minuti (si arriva al 30% in 10 minuti).

La scommessa di Oppo su un medio gamma è mantenerlo al massimo dei giri nel corso dei prossimi quattro anni. Un obiettivo figlio del periodo più prolungato con cui le persone cambiano il telefono. Uno studio di GfK ha rilevato che nel 2023 i due terzi degli utenti in Europa occidentale hanno tenuto il proprio smartphone per oltre 24 mesi, che corrisponde a un aumento di 1,3 volte nell'ultimo lustro, con quasi quattro consumatori su dieci che restano fedeli al telefono per oltre tre anni. Questa tendenza, determinata dall'incremento del costo della vita e del prezzo medio degli stessi smartphone, costringe i produttori a trovare alternative per convincere gli acquirenti. Oppo ha scelto di puntare sulla durabilità, assicurando con Reno 11F “quattro anni di serenità grazie a un livello di qualità superiore”, come ci ha spiegato Arne Herkelmann, responsabile del product management di OPPO Europe, durante il Quality Experience Event organizzato dall'azienda a Courmayeur.


A giustificare queste parole ci sono elementi come la certificazione IP65 per resistere a schizzi, acqua e polvere, una generosa batteria da 5000 mAh, una scocca in policarbonato per respingere graffi e assorbire gli urti sul retro, il blocco delle fotocamere posteriori racchiusi nei due occhi esaltati da colorazioni accese (meglio il Palm Green dell'Ocean Blue), con un profilo da 177 grammi e 7,5 millimetri di spessore da poter gestire con una singola mano. Il necessario equilibro tra design, prestazioni e prezzo pone dei limiti, come il processore Mediatek Dimensity 7050 e i video in condizioni di scarsa luce, tuttavia nel complesso il pacchetto da 329,99 euro è più che valido. Anche perché c'è un minuzioso processo di produzione a garantire il ciclo di vita del prodotto, testato nelle fabbriche che abbiamo visitato lo scorso novembre per gestire 100.000 pressioni dei tasti del volume, 200.000 pressioni del tasto di accensione e 20.000 casi di collegamento e scollegamento dell'Usb-C. A supportare la promessa qualità nel tempo di Oppo c'è pure il piano di protezione della batteria, che sarà cambiata per una volta gratuitamente durante quattro anni qualora la capacità scenda sotto l’80%. Peccato che al momento gli aggiornamenti per il sistema operativo, a bordo c'è Android 14 nella versione Color OS, e le patch di sicurezza siano garantite per tre anni.

Invece che mostrare i muscoli e inseguire record, Oppo Reno 11F si delinea come un'opzione interessante per chi vuole un telefono affidabile e che duri nel tempo. Un buona mossa per il produttore di Shenzhen che, dopo aver risolto le vicissitudini con Nokia, torna a sprintare sui mercati europei in attesa di sprigionare a breve la massima potenza con le novità della serie Find e dei nuovi modelli pieghevoli, che integreranno Gemini, il modello di intelligenza artificiale di Google le cui funzionalità sono già disponibili su Pixel 8 Pro e Samsung Galaxy S24.

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Alessio Caprodossi