Wiston Churchill, premio Nbel per la Letteratura nel 1953
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Nobel per la letteratura, quando vinceva la saggistica

Perché il premio non viene più assegnato ad autori nonfiction? Essay, memoir, reportage, storie documentarie non possono essere letteratura?

Per fortuna quest'anno con la scelta di Patrick Modiano non si sono lette troppe lamentele - neppure lo scorso anno con Alice Munroe, per la verità - sul Nobel per la letteratura.

No a Murakami no, per fortuna
Vale a dire, i social network non si sono per esempio riempiti di piagnistei perché ancora una volta non è stata scelta la superstar giapponese Murakami Haruki. E i lettori appassionati di Philip Roth - sì mi ci metto anche io - si sono ormai rassegnati. Tanto Roth rimane Roth anche senza il Nobel. Ed è in buona compagnia.

Ancora una volta non è stata scelta la superstar giapponese Murakami Haruki

In verità forse si sta anche accettando l'idea che il Nobel non necessariamente deve premiare il migliore in assoluto (e in questo caso ovviamente non premierebbe comunque Murakami) ma che oltre alle motivazioni artistiche, sempre preminenti, siano decisivi l'originalità o una certa forma di testimonianza-impegno culturale, storico o sociale.

Comunque ci teniamo Modiano senza discutere e magari avremo l'occasione di scoprire un autore del quale molti di noi ignoravamo tutto.
Se vogliamo parlare un po' dei Nobel mancati potremmo allora scegliere un altro punto.

Quando nonfiction è arte
Riguarda il fatto se la letteratura possa includere anche la saggistica di grande qualità, la scrittura documentaria che ascende fino all'arte. Quella scrittura saggistica che abbraccia l'umanità e ne racconta le tribolazioni, i bisogni, i sentimenti, le idee, la forza e gli amori o gli odi, le bassezze e la generosità. Lo fa usando documenti, testimonianze dirette invece che la "finzione".
La lingua inglese la definisce "non-fiction", e già in questo nome - una cosa che non è l'alta cosa - c'è un po' della discriminazione della quale sono vittima i grandi scrittori che non si cimentano con la fiction.

Quella scrittura saggistica che abbraccia l'umanità e ne racconta le tribolazioni, i bisogni, i sentimenti

Svetlana Alexievich
Poche ore prima della proclamazione di Modiano, la questione letteratura-nonfiction se l'è posta Philip Gourevitch sul New Yorker. Gourevitch è l'autore fra l'altro dello splendido Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie. Storie dal Ruanda (Einaudi), e grande narratore di nonfiction su varie riviste "letterarie" soprattutto. 

Nel suo post in attesa del Nobel Gourevitch si augura la vittoria di Svetlana Alexievich, reporter bielorussa che quest'anno era stata inclusa tra i favoriti del Nobel, autrice pubblicata anche in italiano, per esempio il recente Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo (Bompiani).

Questa scrittura raggiunge le vette dell'arte quando lo scrittore usa un'immaginazione libera come quella di un romanziere, di un poeta o di chi scrive per il teatro

Perché, si chiede Gourevitch, un certo mondo letterario vuole escludere la nonfiction dal mondo della letteratura, implicando quasi che per definizione un'opera che non sia di fiction non possa avere le caratteristiche artistiche di immaginazione e invenzione proprie della letteratura.

Addirittura arriva a paragonare questo ostracismo a quello che per molto tempo ha escluso la fotografia dalle arti visive.
Relegare o escludere l'arte.

Elias Canetti, Premio Nobel per la Letteratura nel 1981Elias Canetti, Premio Nobel per la Letteratura nel 1981Wikimedia Commons

I generi si trasformano in gabbie
Usare le categorie e i presunti generi per includere o escludere uno scrittore o un'opera da un canone significa, dice Gourevitch, contraddire quello che la letteratura fa nel migliore dei modi, "rispondere alla vita e alla morte con la scrittura che allarga la nostra comprensione e la nostra esperienza del mondo e dell'essere".

Invece, scrive ancora Gourevitch, ogni modo di espressione ha i propri vincoli formali. Per la scrittura che non sia di finzione questi vincoli partono dalla fedeltà a una realtà documentabile. E tuttavia questa scrittura raggiunge le vette dell'arte quando lo scrittore usa un'immaginazione libera come quella di un romanziere, di un poeta o di chi scrive per il teatro.

Canetti, Churchill, Russel
Del resto in passato, il Nobel per la letteratura è stato assegnato anche a scrittori che si erano impegnati nella saggistica, per esempio Wiston Churchill nel 1953, oppure Bertrand Russell nel 1950, ma in fondo anche Elias Canetti nel 1981 può essere collocato a cavallo fra la scrittura romanzesca e quella saggistica: basta pensare ai tre volumi di memoria della propria vita o alla microanalisi della storia e del potere di _Massa e potere. Senza risalire fino al grande storico di Roma Theodor Mommsen (1902).

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Luigi Gavazzi