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(Ansa)
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Dal super Sinner al fiasco Ferrari; i top e flop dello sport italiano 2023

Tempo di bilanci anche per lo sport ben lontano dai trionfi del 2021

Il 2023 ha regalato gioie e dolori agli appassionati di sport. Un anno che non è stato trionfale come l’ormai archiviato 2021 ma che comunque ci ha dato soddisfazioni da ricordare.

I TOP

Il gradino più alto del podio delle gioie sportive italiane va a Jannick Singer. Il tennista altoatesino ha vissuto una stagione che lo ha portato nel finale ad essere se non il giocatore più forte del mondo almeno a pari di tutti gli altri top 5. Basti pensare ai due successi con Novak Djokovic, il primo nella fase a gironi delle Atp Final di Torino la seconda nella semifinale di Coppa Davis; ecco, l’insalatiera d’argento tornata in Italia dopo quasi 50 anni è la ciliegina sulla torta di un’annata unica. Ormai Sinner deve porsi come obiettivi i tornei del Grande Slam che a livello maschile mancano da troppo tempo, troppo.

Medaglia d’argento a due donne, Federica Brignone e Sofia Goggia. Spesso quando si parla delle nostre sciatrici di punta si prova a sottolineare la rivalità e, diciamo così, il fatto che non si amino molto a livello personale; poco importa. Quello che conta è la loro forza, la loro sciatta unica che non cala con il passare degli anni, anzi. Federica e Sofia sono ad un livello superiore, dominatrici in 3 delle 4 specialità dello sci in un alternarsi di vittorie e record. A noi non resta che incrociare le dita nella speranza di potercele godere sulle nevi di casa per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Il bronzo spetta di diritto a Francesco Bagnaia. Lo sport, si sa, ha una regola: vincere è difficile ma confermarsi lo è ancora di più «Pecco» è riuscito nell’impresa al termine di una stagione ricca di alti e bassi e chiusa con il successo trionfale in Spagna nell’ultima gara. Non sarà Valentino Rossi ma due mondiali di MotoGp non si vincono se non si è dei campioni. Una bella parte della medaglia spetta però alla Ducati, dominatrice assoluta nelle due ruote che contano: MotoGp e Superbike. Ed i colossi giapponesi rosicano.

I FLOP

Ormai il posto è tristemente d’obbligo. La Ferrari ha regalato l’ennesima stagione fallimentare. Si sapeva che la prima stagione del post Binotto sarebbe stata difficile ma non ci aspettava una cosa così povera. Non basta nemmeno una vittoria a raggiungere la sufficienza; la Rossa non è stata nemmeno la seconda scuderia del campionato. Tra meno di tre mesi si torna in pista con la prima vettura firmata Vasseur, nella speranza che possa essere meglio di quelle che l’hanno preceduta.

«Un calvario». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha definito poche settimane fa il percorso di avvicinamento alle olimpiadi Milano-Cortina 2026. La vicenda della pista da bob ormai è uno scandalo ed una vergogna mondiale e ancora non si vede la parola fine: troppi galli nello stesso pollaio, troppa politica e politici, troppa gente poco competente e la frittata è fatta. Alla fine, come al solito, sarà un successo ma ora vediamo solo il Calvario.

C’era una volta l’Italia che vinceva nel ciclismo. C’erano i Pantani ed i Nibali per le corse a tappe, c’erano i Corbelli, i Ballan, i Bettiol. Oggi, e non da oggi, tutto questo non c’è più. I dominatori sono altri e a noi non restano nemmeno le briciole di uno sport tra i più amati nel nostro paese. Ed il problema maggiore, ad eccezione di Filippo Ganna, è che non si vedono novità all’orizzonte. Il futuro sembra nero nero..

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Andrea Soglio