Johnson vaccino
(Ansa)
Salute

J&J sospeso tra mille dubbi e nella guerra dei vaccini ci rimettiamo noi

Il vaccino bloccato per 6 casi di trombosi su 7 milioni di dosi. Pochi guai negli Usa, un bel problema per l'Italia con in sottofondo la guerra geopolitica sui vaccini

Lo stop annunciato dagli Usa del vaccino di Johnson & Johnson è l'ennesimo bastone tra le ruote della campagna vaccinale non solo statunitense ma globale, con inevitabili ripercussioni anche su quella italiana.

Una notizia arrivata a sorpresa dato che erano in molti ad identificare proprio nel vaccino J&J l'arma più efficace contro il Covid, soprattutto per il fatto che si tratta di un vaccino «mono dose» e quindi più pratico e rapido.

Alla sorpresa poi si è sostituito il sospetto quando sono stati diffusi i dati sui casi di trombosi che hanno fatto scattare l'allarme. Negli Usa infatti i casi di trombosi sono stati 6 con un solo decesso, tutto questo per 7 milioni di dosi somministrate. Una percentuale di per se molto bassa, scientificamente pari allo 0. Ma non è solo questo a far pensare.

Il tasso infatti, leggendo i dati dell'Ema), è inferiore ad esempio rispetto al vaccino di Moderna (5 casi su 4 milioni di dosi) ed AstraZeneca (67 su 25 milioni) ed anche il numero di casi è ridotto se pensiamo a Pfizer (35 casi totali, su 54 milioni di dosi).

Insomma il vaccino J&J è pericoloso meno degli altri. Ma allora perché gli Usa lo hanno bloccato?

Il primo motivo è semplice: questo vaccino copre solo una piccola parte dell'intero piano vaccinale statunitense, il 7%; sospenderlo quindi non inficia l'intera campagna. Il problema è quindi maggiore nelle nazioni dove questo siero copriva percentuali maggiori.

In Italia ad esempio ne sono state ordinate 26 milioni di dosi, per fare un paragone molte più delle 21 milioni di dosi previste da Moderna. L'impatto quindi per noi sarebbe più pesante e, tanto per cominciare, le prime 185mila dosi arrivate ieri all'aeroporto militare di Pratica di Mare sono state bloccate nei depositi ed il loro smistamento tra le regioni (che già vede scarseggiare le dosi in generale) sospeso. Sospensioni e blocchi che, come già accaduto con AstraZeneca, portano molte persone a dubitare se non rinunciare alla vaccinazione, fatto questo che crea nuove difficoltà e rallentamenti.

C'è poi chi lancia un sospetto in più. Ed è legato alle due grandi famiglie di vaccini in campo contro il Covid. Sappiamo infatti che esistono sieri di due tipologie: quelle che seguono una nuova tecnologia basata sulla modifica dell'Rna (denominata appunto mRna) e quelli che seguono la tecnica classica cosiddetta a «vettore virale». Alla prima categoria appartengono Pfizer e Moderna (su cui non ci sono mai state polemiche e sospensioni); alla seconda invece appartengono AstraZeneca e proprio J&J che sono finite nell'occhio del ciclone e sospese. Solo un caso?

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Andrea Soglio