Ecco cosa succede se si prende il Coronavirus. Sintomi e conseguenze
Epa/Yuan Zheng China Out
Salute

Ecco cosa succede se si prende il Coronavirus. Sintomi e conseguenze

IL racconto dai medici di un ospedale di Wuhan - Tutto sul Coronavirus

Intanto, non iniziate a terrorizzarvi: se è vero che a causa del Coronavirus i morti hanno superato il migliaio (e continueranno ad aumentare) su 100 persone che si ammalano, solo due non ce la fanno. Questo tasso di mortalità piuttosto basso è un po' più alto nei luoghi maggiormente colpiti dall'epidemia di coronavirus, che finalmente ha un nome facile da ricordare: Covid-19. Nelle città cinesi, soprattutto a Wuhan, l'epicentro dell'epidemia, i dottori trattano i casi più gravi, in cui il virus è entrato in profondità nei polmoni dei malati. E proprio da uno di questi centri, lo Zhognan Hospital dell'Università di Wuhan, arriva un report, pubblicato su Jama (leggi qui) su 138 pazienti trattati nel loro reparto.

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Il medico responsabile del dipartimento, Zhiyong Peng, nello studio su Jama riferisce che: dei 138 pazienti, età media 56 anni (da 22 a 92 anni), più uomini che donne (il 54,3 per cento) il 4,3 per cento è deceduto, il 34 per cento è guarito ed è stato dimesso, gli altri sono ancora in terapia.

Step by step, ecco che cosa succede quando il coronavirus entra nell'organismo (almeno secondo la loro esperienza sul campo):

1- I primi sintomi che hanno colpito i malati sono stati febbre, (in quasi tutti), fatica e tosse secca. In 97 pazienti c'era una riduzione dei linfociti, segno di una malattia infettiva in fase acuta. Un numero più limitato ha avuto anche dissenteria e nausea un giorno o due prima dell'apparizione degli altri sintomi. Ps: dall'apparizione dei sintomi, simili all'influenza, alla visita in ospedale e al ricovero sono passati in media sette giorni.

2 - Il coronavirus in genere attacca il sistema respiratorio. E, facendo la Tac, tutti i ricoverati mostravano zone di opacità e ombre nei polmoni (da entrambi i lati).

3 - Se si è sfortunati, si verificano complicazioni. Nel 26 per cento dei casi, o almeno così è successo ai pazienti di Wuhan, sono arrivate, tanto da richiedere il ricovero in terapia intensiva: aritmia, shock, sindrome respiratoria acuta, in cui i polmoni si riempiono di fluido e non riescono più a portare ossigeno. I pazienti in terapia intensiva erano anche quelli più anziani, 66 anni in media. Per curarli, i medici hanno somministrato ventilazione assistita e ossigenoterapia.

4 - Nella maggior parte dei casi i medici hanno utilizzato un antivirale (oseltamivir, impiegato in genere per l'influenza A e B), ma hanno ammesso che non ha avuto grandi risultati. Hanno anche dato antibiotici per prevenire o combattere complicazioni batteriche. Un farmaco specifico contro questo coronavirus, lo ricordiamo, al momento ancora non esiste.
Una cattiva notizia: il 41 per cento dei pazienti trattati nell'ospedale, afferma il dottor Peng, si è contagiato in corsia, compresi 40 operatori sanitari che lavoravano in quel reparto. E che potrebbero aver diffuso l'infezione altrove.

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Daniela Mattalia