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Salute

Come affrontare la disidratazione con il gran caldo

Tempesta di afa e umidità. Come riconoscere la disidratazione. Come difendersi con alimentazione, corrette abitudini e integratori. La parola agli esperti

Estate fa rima con caldo, sole, emozioni, tramonti, spiaggia, divertimento, mare, abbronzatura, spensieratezza... Giornate lunghe e lente da assaporare, notti brevi ma ricche di risate da ricordare. Per tutti coloro che aspettano con l'ansia l'arrivo di questa stagione, c'è un aspetto molto importante che in questi giorni di caldo umido e torrido rischia di farci sentire spossati e privi di energia: proprio durante il periodo estivo, i nostri corpi sono soggetti ad una consistente perdita di liquidi e sali minerali. Si osserva così il fenomeno della disidratazione, che rappresenta un problema molto comune e che può colpire tutti, indipendentemente dall'età: dai bimbi piccoli agli anziani, passando per giovani e adulti. Nessuno escluso.

Sottovalutare l'importanza di bere acqua e di scegliere gli alimenti giusti è un errore che non dobbiamo commettere. Leconseguenze infatti possono essere di vario tipo e alcune anche gravi. Per prevenire ed eventualmente saper affrontare al meglio questo problema, dobbiamo partire dalle basi. Il nostro corpo è composto perlopiù da acqua, la quantità presente nell’organismo varia, nell’adulto, dal 50 al’60% del peso corporeo in base al sesso, all’età e a massa muscolare (magra) e massa grassa Una corretta idratazione è necessaria per la nostra salute e la prevenzione di malattie. Dobbiamo capire dunque di cosa si parla quando il rischio è di rimanere disidratati. Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Barbara Spagnolo, farmacista da cinque generazioni e AD di Officina Speziale. Cosa si intende, dunque con il termine disidratazione, cosa causa disidratazione, quali i campanelli d'allarme a cui dobbiamo prestare attenzione e infine i rimedi e le soluzioni.

«Quando parliamo di disidratazione corporea parliamo di un’importante perdita nel nostro organismo non solo di acqua, ma anche di sali minerali e vitamine. Questa compare quando espelliamo più acqua di quanta ne assorbiamo, causando così un aumento del livello di sodio nel nostro sangue. Infatti la perdita di acqua ed, in concomitanza, quella di elettroliti come sodio e potassio, fanno in modo che il sodio diventi più concentrato nel sangue, provocando problematiche importanti. Ricordiamo anche che il nostro organismo perde liquidi naturalmente per le normali funzioni fisiologiche come quelle di mantenere elastica la cute, la respirazione (ancor più attualmente con la mascherina), etc. Queste perdite di liquidi si chiamano “perspiratio” e si possono stimare in circa 500 mil(mezzo litro) di liquidi che perdiamo obbligatoriamente ogni giorno».

Quali sono dunque le cause della disidratazione?

«Le alte temperature estive a cui il nostro corpo è soggetto è sicuramente tra le principali cause. Da segnalare però ci sono anche i prolungati periodi di stress, così come le troppo intense attività sportive e l'assunzione di terapie farmacologiche croniche in pazienti soggetti ad innalzamento della temperatura corporea”.

Come possiamo riconoscere la disidratazione allora? Quali sono i campanelli d’allarme?

«Sono tanti e diversi i sintomi che si possono manifestare: sudorazione profusa, capogiri, nausea e vomito, diarrea, stimolo intenso di sete, innalzamento della temperatura corporea, cali dei valori di pressione sanguigna, carenza di energia, affaticamento».

I soggetti più a rischio sono gli anziani e i bambini

«In queste due categorie la sintomatologia tende a comparire più lentamente. Motivo per cui il rischio di disidratazione può essere sottovalutato, tanto da dover ricorrere anche a reidratazione per via parenterale. Negli anziani inoltre lo stimolo della sete compare molto più tardi ed è meno intenso rispetto alle persone più giovani. Quindi, anche in assenza di altri problemi specifici, essi tendono a bere in modo insufficiente per varie ragioni, tra cui ad esempio incontinenza o timore di svilupparla.

Ma non sono solo gli anziani e i bambini a rischio. Oltre a loro ci sono anche sportivi ed atleti agonisti, donne in gravidanza ed allattamento e chiunque si trovi a lavorare o villeggiare in città con temperature molto elevate. Non dimentichiamoci anche che chi si sottopone a percorsi termali o saune deve avere le giuste accortezze».

E quali sono?

«Semplice: una corretta idratazione, un'esposizione per tempi limitati al calore ed una giusta alternanza di freddo e caldo».

Veniamo ora ai rimedi. Cosa possiamo fare quando ci accorgiamo di essere disidratati?

«Generalmente è sempre meglio prevenire che curare», ricorda l’esperta. «In ogni caso, per quanto riguarda gli adulti, essi devono bere almeno sei bicchieri di liquidi al giorno (compresi quelli provenienti dal consumo di alimenti ricchi frutta e verdura). Tale assunzione deve poi aumentare nelle giornate calde, in quelle di lavoro, quando si fa attività fisica all'aperto e, se possibile, dopo vomito e/o diarrea. Inoltre non assumere bevande gassate o troppo zuccherine. Prediligere invece acqua o bevande aromatizzate per lo sport, adatte a rimpiazzare gli elettroliti perduti durante un’intensa attività fisica.

«Se si ha una disidratazione lieve, la soluzione migliore è sempre quella di bere molta acqua. Se invece siamo in un contesto moderato o grave, è necessario reintegrare gli elettroliti persi (in particolare sodio e potassio). Le soluzioni reidratanti oralispesso addizionate di amminoacidi e vitamine sono efficaci per la reidratazione causata da vomito o diarrea nei bambini e per gli adulti anche in periodo estivo o dopo l'attività sportiva. Nel caso di soggetti che vomitano, questi potrebbero non essere in grado di trattenere liquidi a sufficienza da trattare la disidratazione. Infine, in alcuni casi è richiesto il trattamento da parte del medico con soluzioni per via endovenosa contenenti cloruro di sodio (sale).

È anche fondamentale apportare energia alle cellule per recuperare le forze con il giusto apporto di integratori ricchi di vitamine, amminoacidi e coenzimi che servono proprio a ricreare quell’energia cellulare che con la dieta si fa molta fatica a reintegrare normalmente.

Nei periodi di grande caldo e stress, tendiamo naturalmente a produrre meno energia perchè la quantità di coenzima q10 presente nell’organismo cala fisiologicamente. Con un reintegro corretto ristabiliamo quindi la corretta produzione di energia» aggiunge Barbara Spagnolo. «Il solo coenzima Q10 non è in grado di “arrivare a destinazione” in forma concentrata, perchè in fase di digestione viene spesso degradato. Quello che consiglio, è di scegliere un integratore di coenzima Q10 che contenga anche acido alfa lipoico in pari concentrazione. Esso funziona da trasportatore e booster del coenzima Q10, oltre a rivestire un ruolo attivo nel fisiologico funzionamento di alcuni enzimi coinvolti nei processi metabolici della produzione di energia» conclude l’esperta.

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