Rotazione riuscita. E l'isola festeggia con Sloane
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Rotazione riuscita. E l'isola festeggia con Sloane

I gigliesi che non si sono staccati dal molo per quasi 24 ore, al suono della sirena hanno festeggiato assime al responsabile dell'operazione di parbuckling - la diretta video - le foto della rotazione

Il rumore assordante della sirena ha squarciato il silenzio e la tensione che dalle ore 06.00 di lunedì mattina gravava come una cappa sull’isola del Giglio, segnando la riuscita dell’operazione di parbuckling per la Costa Concordia. E’ stata una sensazione surreale che ha fatto scoppiare la gioia dei 500 tecnici che da quasi due anni lavoravano al recupero del relitto e degli abitanti dell’isola che proprio come la notte del 13 gennaio 2012, quella del naufragio, sono rimasti incollati al molo come se la loro presenza, in quel luogo, fosse indispensabile alla riuscita dell’operazione.

Ma per gli abitanti, quell’operazione segna l’inizio della fine di un incubo durato 18 mesi. Un incubo che ha portato disagi, danni ma anche ricchezza e “vita” su un’isola abituata a “vivere” solamente 4 mesi all’anno, quelli estivi.

Mai, prima del 13 gennaio 2012, nella storia dell’isola dell’Arcipelago toscano si era registrata una presenza così massiccia di persone tra tecnici, giornalisti e turisti. Almeno, mai tutti insieme così. Tante presenze sì, quelle turistiche ma spalmate tra i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Adesso, quel gigante che per quasi due anni ha contaminato il loro sguardo ma anche il loro modo di vivere è in piedi ed è “quasi” pronto a ripartire dall’isola. E questo genera negli abitanti anche un senso di smarrimento.

In questi anni si erano abituati non al relitto ma alla confusione, al movimento e alla presenza costante di tante persone. Insomma, paradossalmente a più di un gigliese, il raddrizzamento della Concordia fa quasi paura, la paura di tornare al silenzio assordante dell’inverno sull’isola, dove di persone che popolano e passeggiano sul molo non ce ne sono più di 300. In questi 18 mesi, infatti, sono stati più i tecnici che lavoravano al relitto che gli stessi gigliesi.

"Provo sollievo e sono un po' stanco, mi vado a fare una birra e vado a dormire. Mando un bacio a mia moglie",  ha detto Nick Sloan, il direttore delle operazioni di rotazione della Concordia, tornando sulla terra ferma dopo aver lasciato la control room. E i gigliesi lo hanno seguito. Molti abitanti hanno bevuto la birra e festeggiato con i tecnici la riuscita dell’operazione.

Ma ai sentimenti contrastanti e combattuti dei gigliesi si aggiunge una preoccupazione, quella per lo sversamento delle sostanze inquinanti presenti nella nave che potrebbero danneggiare ulteriormente i fondali antistanti l’isola. "Non credo che sarà una bomba ecologica- prova a rassicurare Maria Sargentini, presidente dell'osservatorio ambientale sulla Concordia, durante la conferenza stampa di fine rotazione- siamo arrivati fino a questo punto rispettando ciò che avevamo previsto e non vedo perché ciò non debba valere anche per l'aspetto ambientale”. Ma queste parole comunque non riescono a rassicurare proprio tutti i gigliesi.

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Nadia Francalacci