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Politica

C'era una volta la «questione morale»

La Rubrica - Come Eravamo

Da Panorama del 25 ottobre 1987

Che fine ha fatto la questione morale? Sei anni fa era al centro del programma del governo di Giovanni Spadolini; era un caposaldo della politica comunista nell' ultima fase della segreteria di Enrico Berlinguer; era una delle emergenze nazionali della presidenza di Sandro Pertini. E oggi?

E' vero, come sostiene Giampaolo Pansa, che la questione morale è stata ormai triturata e assorbita dai partiti? Panorama lo ha chiesto ad alcuni uomini politici.

Tina Anselmi, dc, ex-presidente della commissione P2: "La questione morale è stata cancellata nella vita politica ma non è stata cancellata nel Paese. Problemi come la trasparenza delle istituzioni contro ogni deviazione toccano la sostanza della vita democratica".

Claudio Signorile, della direzione del Psi: "La questione morale va inquadrata correttamente senza chiudersi gli occhi. Spesso gli episodi più clamorosi avvengono quando c'è una rottura tra società reale e convenzioni del passato. Proprio queste ultime non reggono più rispetto alla complessità del rapporto tra istituzioni e interessi. Ecco perché tutto deve essere ricondotto a nuove regole".

Carlo Vizzini, Psdi: "E' drammatico che se ne parli in termini di questione. Il vero rischio è che finisca sui libri e non stia più al centro del dibattito politico".

Carlo Tognoli, ministro per le Aree urbane, Psi: "Il problema c'è e va affrontato in termini politici, visto che investe le istituzioni e i partiti in maniera cosi diffusa. Mancano le proposte anche perché quelli che denunciano non ne avanzano. Ci sono in giro troppi Catoni e pochi Marco Aurelio. Spero che si passi dalla fase declamatoria a quella programmatica".

Giovanni Ferrara, senatore del Pri: "La questione morale nata con la vicenda P2 è stata domata e riassorbita. Forse è diventata troppo grande per i partiti".

Paolo Battistuzzi, presidente dei deputati del Pli: "Il problema è di passare dalle parole ai fatti. Se si rimane sul piano dei proclami si rischia che la questione morale diventi la favola della morale, mentre noi abbiamo bisogno di provvedimenti che siano la morale della favola. Abbiamo bisogno di proposte per l' eliminazione dell'immunità parlamentare, per una diversa normativa nelle assunzioni negli enti pubblici, per una maggiore trasparenza dei bilanci dei partiti, per pene più severe nei reati di peculato a fini politici".

Giuseppe Chiarante, della direzione del Pci: "Quando per tanti anni si discute intorno a un tema senza mai adottare soluzioni che modifichino la situazione è quasi fatale che prevalga un senso di assuefazione che toglie peso alla stessa denuncia dei fatti. La questione morale è stata e rimane un argomento centrale nella vita democratica".

Oscar Mammì, ministro delle Poste, Pri: "Purtroppo nel nostro Paese la sensibilità collettiva sulla cosiddetta questione morale è assai meno intensa di quanto sia nei Paesi anglosassoni. Per questo occorre un maggior rigore di comportamento da parte della classe dirigente e in particolare di quella politica. Anche nelle piccole cose c'è un problema di esempi da fomire, di stile da manifestare. C'è soprattutto l' esigenza di una profonda evoluzione culturale".

Augusto Barbera, deputato del Pci: "Non si è esaurita la spinta della questione morale, ma dalla fase dei proclami si è passati a quella delle proposte concrete. E' un argomento che si affronta in modo più maturo, come problema di regole".

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