schlein salis
(Ansa)
Politica

Il Pd vicino alla rottura sulla candidatura di Ilaria Salis (che è solo accantonata)

Il segretario, ed il suo disegno di pulizia interna a suon di nomi altisonanti per le europee, al centro del mirino del resto del partito soprattutto dopo la visita al Nazareno del papà della anarchica, di cui si dice che...

In politica la forma è sostanza. Così il fatto che ieri Roberto Salis si è recato al Nazareno, sede del Partito Democratico, non è una cosa da poco; soprattutto è un fatto politico. Perché, ed è il segreto di Pulcinella, il papà di Ilaria Salis è andato come un qualsiasi procuratore di calcio a trattare per la candidatura della figlia alle prossime elezioni europee con i dem. Una immagine che racconta la situazione attuale del Pd in cui siamo alla guerra aperta tra correnti, visioni e soprattutto il segretario con il resto della truppa.

Elly Schlein vorrebbe di fatto cancellare la dirigenza attuale e diversi big locali per mettere gente e facce nuove: dalla Salis all’ex direttore di Avvenire, Tarquinio; da Lucia Annunziata a Patrick Zaki. Un disegno evidente che aveva indispettito molti ma che ieri, con l’appuntamento in casa con il signor Roberto Salis, è stato di fatto sbattuto in faccia a tutti e così è esploso in tutta la sua violenza e forza politica.

Si dice che durante il faccia a faccia, gran parte del resto del partito ha recapitato il seguente messaggio suo segretario: «Se candidi la Salis ti facciamo fuori dal partito…». E così Elly Schlein è stata costretta al passo indietro, spiegando da Bruno Vespa che non esiste alcuna ipotesi di candidatura dell’anarchica in carcere da più di un anno a Budapest. A smentire però questa sua dichiarazione le parole del signor Roberto che non solo avrebbe chiesto la candidatura ma addirittura la «certezza della elezione». Cosa che ha mandato su tutte le furie i vari big che ambiscono ai (pochi) seggi sicuri in Toscana ed Emilia. Essendoci infatti pochi posti a disposizione tra i democratici ormai è guerra senza quartiere tra chi è oggi europarlamentare e punta alla riconferma, tra i sogni del segretario che vuole far fuori un pezzo del partito mettendo gente senza senso e le varie correnti interne con i loro rappresentanti.

In questo non ci sono dubbi: nessuno è come il Partito Democratico e la lotta per la candidatura sarà un susseguirsi di attacchi ed imboscate (interne) fino al 1 maggio, giorno limite per la presentazione delle liste. C’è chi ieri sera e stamattina dice che quella di Schlein ieri sia stata una mossa fatta solo per prendere tempo ma che, all’ultimo (quando non ci sarà tempo per gli avversari di intervenire) Ilaria Salis sarà candidata. A meno che…

A meno che la sorpresa alla fine sarà doppia, come è arrivato a dire qualcuno oggi al Nazareno: ci sarà si un candidato della famiglia Salis per il Pd alle prossime europee ma non sarà Ilaria, bensì proprio il papà Roberto, più popolare, apprezzato e soprattutto persona meno complicata della figlia.

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Andrea Soglio