Parte l’inchiesta sul Covid: Conte e Speranza nel panico
La commissione si occuperà anche di green pass, vaccini e cure negate. L’ex premier e l’ex ministro danno in escandescenze, terrorizzati dal dover giustificare in diretta tv i loro dpcm liberticidi e i soldi buttati al vento
Mamma mia che paura. La commissione d’inchiesta sul Covid non è ancora nata che già ha fatto venire la tremarella a tanti. I quali, evidentemente, non hanno piacere che si rimesti in quelle giornate convulse, quando si decideva di chiudere in casa gli italiani oppure di togliere loro il diritto di viaggiare o di lavorare a colpi di dpcm. Sì, una commissione con poteri di convocare e interrogare i testimoni sta facendo uscire di senno una parte dell’opposizione, che ieri in Parlamento ha dato in escandescenze, alzando i toni e arrivando, secondo la denuncia di Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, addirittura alle minacce. Toni Ricciardi, vicepresidente del Pd, sarebbe arrivato al punto da provare a intimidire il collega con un segno che equivaleva a un «ti aspetto fuori». Ma al clima da osteria, con tanto di promessa di menare le mani, si sono aggiunte le dichiarazioni allarmate di una serie di esponenti politici, a cominciare dall’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, per finire all’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
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