Il caos dei bonus, da 600 a 1000 euro
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Il caos dei bonus, da 600 a 1000 euro

Persone non ancora pagate (da marzo) problemi di fondi per la Casse; anche nel Decreto Rilancio ci sono dubbi ed incertezze

I bonus da 600 e forse in futuro 1000 euro previsti per i professionisti dal Governo continuano ad avere lacune e problemi anche nel nuovo Decreto Rilancio. Nei precedenti decreti il governo aveva stanziato 600 euro per il mese di marzo per tutti quei professionisti iscritti alle casse e non che avendo dovuto interrompere la loro attività hanno perso gran parte del fatturato mensile. E dunque con il Decreto Cura Italia è stato istituito il fondo per il reddito di ultima istanza con 300 milioni di euro. Ai professionisti ne sono stati destinati 200 milioni. Per i liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps era stato invece previsto uno stanziamento di 3 miliardi di euro. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i problemi che ci sono e ci saranno con i bonus.

Liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps

Non tutti hanno ancora ricevuto il Bonus di marzo. Stando al sito dell'Inps, all'8 maggio, ci sono ancora 174.406 professionisti che non sono ancora state pagate. A fronte di 3.722.233 domande accolte infatti ne sono state versate 3.547.817. Non va dimenticata poi la questione delle domande respinte che ammontano a 1.127.445. Fra queste infatti ci posso essere richieste che hanno il diritto di ricevere il bonus ma avendo fatto degli errori (inserire categoria professionale sbagliata, richiedere i soldi sul c/c della moglie o sbagliare ad inserire l'Iban) sono state in un primo momento scartate. Attualmente risultano essere al vaglio nelle diverse sedi dell'Inps. E non si sa entro quando verranno ri-processate e nel caso assegnati i bonus per il mese di marzo.

Liberi professionisti iscritti alle casse obbligatorie

Per questa categoria sono stati stanziati con il Cura Italia 200 milioni, somma non sufficiente per coprire tutte le richieste degli iscritti. Il governo ha dunque incrementato il Fondo con ulteriori 80 milioni, per un totale di 280 milioni di euro. Il problema è che neanche questa somma è sufficiente per coprire l'ammontare totale di domande ricevute. Secondo l'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) mancano 3 milioni per dare a tutti gli iscritti i 600 euro a marzo. Da sottolineare che le varie casse non hanno visto un euro da parte del governo. Hanno anticipato di tasca loro i 280 milioni di euro. Al 30 aprile c'erano ancora 5.266 domande ammesse che non sono state pagate perché i soldi erano terminati. Da inizio maggio le varie casse si sono però mobilitate per ricercare nuova liquidità in modo da poter venire in contro ai propri iscritti. E dunque dal 4 maggio si sta procedendo al pagamento degli iscritti che erano rimasti fuori dalla prima tranche delle 600 euro. Da sottolineare come ci sono alcune categorie che volendo incrementare il bonus dato dal governo hanno chiesto l'autorizzazione a procedere ai ministeri vigilanti. Questo è il caso dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici (Enpam) che ha ottenuto il via libera per dare ai suoi iscritti 1.000 euro in più. Il problema è che arriveranno nelle tasche dei medici solo 800 euro. Gli altri 200 l'Enpam è obbligato ha versarli nelle casse dello Stato, riducendo di fatto il bonus che voleva destinare ai propri iscritti.

I bonus nel decreto Rilancio

Nella bozza del decreto Rilancio la situazione bonus non migliora, anzi per certi versi peggiora. Partiamo dal fatto che il governo ha deciso di dare per maggio 2020 ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps 1.000 euro, mentre ai professionisti iscritti alle casse di previdenza solo 600. Non si capisce la ratio dietro questa decisione dato che gli iscritti alle casse, sono obbligati per legge ad esserlo. Non hanno dunque avuto la possibilità di scegliere l'Inps o altro. Oltre a questo le casse sono preoccupate perché temono di non riuscire a far fronte anche ai pagamenti di aprile e maggio, non avendo ricevuto nessun tipo di rimborso da parte dello stato per il mese precedente. Da sottolineare infine che la liquidità che molte casse tengono serve per pagare le pensioni degli iscritti, e dunque: come faranno se anche questa volta il governo non gli darà la somma spettante?

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Giorgia Pacione Di Bello