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(Ansa)
Politica

Il Rosatellum funziona, ma il Pd (che l'ha creato) lo vuole cambiare

Persino il Quirinale, forse senza volerlo, ha apprezzato il fatto che la legge elettorale abbia dato un vincitore certo in tempi brevi. Ma al Nazareno vogliono il ritorno degli inciuci e dei tempi lunghi

«Questa volta il tempo è stato breve. È passato meno di un mese dalla data delle elezioni. È stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale». Nelle frasi con cui Sergio Mattarella ha commentato l'incarico e la nascita del Governo di Giorgia Meloni c'è un concetto che ai più, visto anche l'evolversi di eventi ora dopo ora, è passato inosservato e che forse lo stesso Presidente della Repubblica ha evidenziato in maniera quasi inconsapevole.

Ci riferiamo a quel «è stato possibile per la chiarezza dell'esito elettorale...» che segna, forse senza volerlo, ma di sicuro senza alcun dubbio un punto a favore della legge elettorale.

Tanto si è parlato nei mesi appena trascorsi prima del voto del Rosatellum, una legge in realtà non proprio facilissima da comprendere e spiegare, con una parte proporzionale ed una maggioritaria, con i suoi conteggi complessi, con gli sbarramenti. Una legge voluta dal Pd nel 2017 per contrastare l'ascesa del Movimento 5 Stelle e che per settimane e settimane il Pd ha contestato (chi è causa del suo mal...) al punto ancora oggi da chiedere per la prossima elezione politica una legge diversa.

Eppure funziona, ha funzionato. Il problema del Pd è semplicemente che ha fatto vincere la coalizione del centrodestra e non quella del centrosinistra. Ed è andata così proprio perché il Pd non l'ha saputa interpretare al meglio, isolandosi e consegnandosi nei collegi uninominali alla sconfitta certa.

Il punto però oggi è un altro, è che il Rosatellum ha funzionato. C'era bisogno di maggioritario e quindi di chiarezza nella nostra politica; oggi, più che mai vista la gravità e la quantità di cose da fare, serviva il 26 settembre avere un vincitore forte. E così è stato.

La sinistra vuole il ritorno al proporzionale. Bene. Mettete caso che le ultime elezioni si fossero svolte con il sistema tanto caro alla Prima Repubblica; state sicuri, oggi non avremmo un governo all'opera e non l'avremmo avuto nemmeno domani, e forse nemmeno tra un un mese.

Guardate i numeri del voto. Quale maggioranza sarebbe potuta nascere? Al centrodestra serviva un altro alleato, forte. Chi, quindi? Renzi e Calenda? Oppure, senza Fratelli d'Italia e M5S, ve la immaginate una compagine da Berlusconi a Letta, da Fratoianni a Salvini del «tutti dentro»? Sarebbe stato impossibile anche solo sedersi attorno ad un tavolo per provare a trovare un accordo. Figuratevi fare un governo.

Quindi, viva il Rosatellum, il maggioritario, qualsiasi sistema sia in grado di dare alla Nazione (come dice la Meloni) una maggioranza certa un risultato certo. Arriviamo da una legislatura dove sono cambiati tre governi con tre maggioranze diverse e con le alleanze che tutti i partiti ci avevano detto impossibili («Mai con il partito di Bibbiano», urlava Luigi DI Maio, ve lo ricordate???). Balletti che hanno nauseato tutto e tutti.

Se poi, oltre a dare un risultato certo ed un governo in tempi rapidi come mai prima d'ora il centrodestra ci regalasse anche una legislatura serena per 5 anni beh, nessuno tocchi il Rosatellum.

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Andrea Soglio