Giorgio Gori
(Ansa)
Politica

Giorgio Gori, «Re» della sinistra radical chic

In un tweet il sindaco (Pd) di Bergamo definisce gli assalitori del Campidoglio come «proletari poco istruiti»

A volte la verità fa capolino attraverso le parole dal sen fuggite. Quelle di cui ti penti un secondo dopo. La quintessenza del radicalchicchismo, Giorgio Gori, su twitter si è lasciato scappare frasi degne di Maria Antonietta assaltata dai sanculotti.


I riottosi che hanno assediato il Campidoglio a Washington, secondo il sindaco di Bergamo, sono semplicemente dei "proletari". Attenzione: prima ancora che criminali e delinquenti, udite udite, sono "proletari". Gli stessi che marciano nel "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo, icona della sinistra che fu. Non solo: questi scappati di casa sono anche "dei poveracci poco istruiti, marginali, facilmente manipolabili". Insomma, inutile farla tanto lunga: il problema dei fan trumpiani è che sono ignoranti, ovviamente "fascisti", e persino poveri. Inaccettabile. Solo pronunciare quella parola, "poveri", fa tremare i polsini della camicia di Armani.

Siamo nel tremila, e c'è ancora gente che non frequenta le scuole internazionali, e che non ha la villa a Forte dei Marmi. Dove finiremo?, si chiede l'illuminato esponente dell'aristocrazia bergamasca. Come ci si può fidare di una marmaglia che si ostina a fare la spesa al discount, quando si può andare tranquillamente da Cracco? Gentaglia talmente scellerata da non potersi permettere un abito firmato, un volo in business o perlomeno una spider decappottabile?

E poco importa che Gori abbia ritrattato, dicendo che non voleva offendere nessuno. Al contrario, non occorre chiedere scusa per comportamenti aderenti alla propria natura. E' proprio per via di quella sindrome da Ztl che da anni il Pd non entra nelle periferie. E' per via di quella patologia aristocratica per cui è bene difendere gli ultimi, a patto però che se ne stiano buoni buoni a casa loro. Ben chiusi nei loro condomini popolari, nei loro bilocali degradati, nei loro quartieri difficili: li aiutiamo da lontano, in smartworking, così non ci mettono in imbarazzo.

Insomma, quella sinistra che teoricamente dovrebbe rappresentare i deboli e gli emarginati, ha introdotto ben prima del virus il principio del distanziamento sociale. Nel senso che i poveracci devono stare a debita distanza: non sono abbastanza glamour per la gente che piace.

Che la sfilata al Campidoglio sia un gesto orrendo e ingiustificabile, è fuori di dubbio. Che Trump abbia fatto i suoi errori, pure. Ma nessun titolo universitario, nessuna cultura finissima consente di liquidare il sovranismo, con le sue ragioni sociali ed economiche, dicendo semplicemente "che mangino brioche". Anzi, in questo caso, che mangino hamburger. Chi pensa di cavarsela così, dimostra di non guardare più in là del proprio naso. Forse perché, sotto quel naso, ormai la famosa puzza ha fatto alzare persino la nebbia.

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Federico Novella