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(Ansa)
Politica

La bella vita del contestatore, professionista

I ragazzi che oggi hanno zittito un ministro costringendolo a lasciare il palco vivono in un mondo parallelo, bellissimo, ma del tutto distaccato dalla realtà

Ho guardato con un occhio diverso il video della contestazione agli Stati Generali della Famiglia al Ministro Roccella. Uno sguardo rivolto ad un altra cosa: alla passione con cui questi ragazzi hanno urlato, gridato, sventolato i loro fogli, i loro cartelli. Convinti, fieri, felici. Ed ho capito. Potessi tornare indietro anche io nella vita avrei fatto il «contestatore», di professione. Me li sono immaginati oggi a pranzo festeggiare davanti ad un panino, seduti in un bel chiostro universitario, le loro prodezze: «E andiamo! Siamo stati grandi! L’abbiamo cacciata!»… «è scappata, muta…»…«Siamo in tv, siamo in apertura del sito del corriere… parlano tutti di noi…». Quant’è bella l’adrenalina da popolarità…

Che poi la vita del contestatore non è solo questo, è tanto altro. Ad esempio; l’azione di oggi non si improvvisa. È stata pensata e studiata. Immaginiamo al Bar di Gino, davanti ad uno Spritz («che da Gino costa 4 euro e ci dà tanto da mangiare») con la divisione dei compiti: «Tu fai gli accrediti…Io stampo le lettere. Le facciamo nere o blu? No, rosse, che si vedono meglio. No, rossa no, fa troppo comunista. Vai con il nero che sfina e sta bene con tutto…». Poi stamattina prima dell’azione ultimi dettagli (sempre al Bar Gino che ha il cappuccino a 1 euro per gli universitari…): «Tu cosa metti? Giacca o maglietta? Capelli raccolti o lisci? La metto la kefiah o sembro troppo filo Gaza?». Poi via all’azione.

Adesso poi provate a pensare ai vari appuntamenti: c’è da contestare la Roccella e qualsiasi altro ministro del Governo Meloni. C’è da contestare Vannacci ma anche Parenzo, ebreo… e questa è gente che gira, da un luogo all’altro, da un evento all’altro. Quindi ecco che il contestatore ha anche la fortuna di poter girare l’Italia, in settimana quando i treni costano meno: «oggi Torino, domani Milano, settimana prossima Roma». «Posso andare io a Milano che devo comprare una cosa che trovo solo in Montenapoleone?».

I vantaggi poi non finiscono qui. Viste le posizioni di centinaia di docenti e rettori il Contestatore professionista meriterebbe dei premi, siano essi esami o crediti. Immagino anche il tariffario: Semplice partecipazione: 1 esame. Partecipazione con manganellata presa dalla Polizia: 5 crediti o 2 esami. Partecipazione con racconto delle violenze subite in programma Tv nazionale: 8 punti (che poi magari diventa anche l’inizio di una carriera politica. D’altronde se ce l’ha fatta una Sardina ce la può fare chiunque).

Insomma la vita del contestatore è il massimo che ci sia, solo vantaggi, nessuna controindicazione. In realtà una c’è: è che prima o poi è la vita ad obbligarti a diventare grande. E se non sei preparato il colpo che si prende è più duro della manganellata di un celerino.

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Andrea Soglio