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(Ansa)
Politica

Che sia vivo o morto nel Campo Largo comanda Conte e non la Schlein

L'inchiesta di Bari ha messo a nudo le debolezze dell'opposizione anche se c'è da scommettere che alle prossime politiche Pd e Movimento 5 Stelle torneranno insieme

C’è una cosa certa: il Campo Largo è morto a Bari, in Puglia, quello che fino a poche settimane fa veniva raccontato come «l’Eldorado» del Pd e della sinistra. La seconda cosa certa è che per le prossime politiche il Campo Largo miracolosamente risorgerà e a tutti gli italiani verrà raccontata un’unità solida (che solida non è). Ma dal punto di vista politico l’inchiesta che ha colpito ancora il Pd nel capoluogo pugliese e la reazione del Movimento 5 Stelle di rompere l’alleanza con i Dem racconta una ed una cosa sola: a guidare l’opposizione non è Elly Schlein ma Giuseppe Conte.

Dal momento del suo arrivo alla segreteria del Nazareno Schlein si è posta come primo obiettivo di far tornare il Pd ad essere il riferimento della sinistra; erano giorni in cui nei sondaggi i grillini sopravanzavano gli ex comunisti. Passo dopo passo prima c’è stato il riaggancio e poi il tanto auspicato sorpasso: il Partito Democratico è tornato davanti. Il problema è che la segretaria pensava che la leadership fosse una questione prettamente numerica, ma non è così.

O, meglio: è così nel centrodestra dove da 30 anni chi ha più voti comanda; prima fu Berlusconi, poi Salvini, oggi a Giorgia Meloni. Non è così a sinistra dove vige un’altra regola: non comanda chi ha più voti ma comanda chi ha meno da perdere. E da questo punto di vista il Pd è in braghe di tela rispetto ai suoi presunti alleati. Conte ed i suoi infatti ad ogni elezione locale o nazionale non perdono occasione per far sapere che loro all’opposizione ci starebbero tranquilli, felici e sereni e che «valuteremo di volta in volta dove e se fare l’alleanza». Schlein invece non può permettersi un altro quinquennio all’opposizione e così è obbligata a scendere a patti.

Quando però un’alleanza si basa sulla paura di perdere beh, è evidente che stiamo parlando di un’alleanza debole, senza proposta (se non il «tutti insieme contro la destra»), senza forza. Un carrozzone più che una proposta o un progetto politico. Ho già scritto che servirebbe più coraggio al Nazareno. Il coraggio di andare a testa alta da soli anche incontro ad una sconfitta ma con un progetto politico capace di attrarre davvero qualcuno e qualcosa. Ed un giorno, magari, consenso dopo consenso si potrà anche arrivare alla vittoria (ricordiamo il 41% di Renzi, forse troppo poco considerato dentro il Pd e troppo frettolosamente messo in cantina). Oggi come oggi, vivo o morto che sia, è Giuseppe Conte a comandare ed Elly Schlein ad obbedire.

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Andrea Soglio