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(Ansa)
Politica

Berlino è libera di pagare le Ong se si prende carico dei migranti

La polemica tra Italia e Germania è ai suoi massimi; per risolverla basterebbero due cose: avvisare e mandare un aereo

La polemica tra Italia e Germania sui soldi che il governo tedesco elargisce alle Ong (e non solo) che soccorrono i migranti nel Mediterraneo per poi portarli in Italia è al centro della discussione politica e del mondo dell’informazione. La lettera con cui Giorgia Meloni ha manifestato nero su bianco il suo disappunto al cancelliere Scholz è un evento rilevante e che segna un punto di svolta nei rapporti di (presunta) superiorità storica tedesca nei confronti di Roma. Al netto di tutto la questione si potrebbe ricomporre in maniera talmente semplice da sembrare banale.

Berlino è libera di dare soldi a chi vuole, comprese le Ong, soprattutto quelle che portano la sua bandiera nera-rossa-gialla sul ponte di comando. Dato che però poi queste navi e le persone che porta arrivano in Italia sono due le cose che vanno fatte: la prima è avvisare il paese «direttamente» coinvolto. Della serie: «Cara Italia il gasolio per la nave che sta portando 250 persone a Lampedusa l’abbiamo pagato noi…». La seconda è ancora più semplice e dal punto di vista pratico, ancora più importante: «Non preoccupatevi per le persone che sbarcano. In questo momento infatti un aereo della nostra aeronautica militare sta viaggiando verso l’aeroporto di Lampedusa dove imbarcherà i migranti e li porterà a Berlino. Auguriamo una buona giornata…».

Avvisare ed imbarcare. La prima è una questione di educazione altrimenti il sospetto fondato è quello che uno stia cercando di prendere in giro qualcun altro. La seconda una logica conseguenza del primo gesto. Nessuno vieta a Berlino di aiutare i migranti, ma aiutarli facendo il bel gesto lasciando però poi la patata bollente della gestione nelle mani di qualcun altro beh, non va bene.

Già in passato, era l’epoca della battaglia tra l’allora Ministro dell’Interno Salvini e Carola Rackete, si era detto: le navi battente bandiera tedesca facciano il giro del Mediterraneo e costeggino tutto l’ovest dell’Europa fino al porto di Amburgo. Un viaggio oggettivamente eterno. Si proceda quindi con una soluzione migliore per tutti: le navi, i migranti e l’Italia. Un bel ponte aereo, pagato da Berlino. Che, tra l’altro, trattandosi di aerei in dotazione già all’aeronautica tedesca viaggerebbero quasi a costo zero. Un esperto di aeronautica ci dice che per percorrere tra andata e ritorno la tratta Berlino-Lampedusa il costo in carburante si aggira sui 60 mila euro. Spiccioli per la Luftwaffe.

Se invece Berlino non facesse nessuna delle due cose, beh, la scorrettezza sarebbe conclamata, ed inaccettabile come ha giustamente scritto il nostro presidente del Consiglio.

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Andrea Soglio