No ai cocomeri, sì alle distanze di sicurezza. Le regole bizzarre della scuola cinese
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No ai cocomeri, sì alle distanze di sicurezza. Le regole bizzarre della scuola cinese

Vietati anche i collant e gli angoli più isolati del campus. Tutto per stroncare sul nascere amicizie troppo profonde

La scuola cinese non è fatta solo di lezioni su Mao e propaganda. O meglio, a questo ci pensano soprattutto le scuole elementari e medie, quelle che formano scolari in una fascia di età in cui i pensieri sono facilmente manipolabili. Alle scuole superiori, invece, gli insegnati (e il governo) danno molta più importanza alla condotta, spendendo la maggior parte del loro tempo a evitare che gli alunni possano sviluppare, in classe, abitudini considerate "non virtuose". Come? Stabilendo decine di regole (spesso piuttosto bizzarre) che nessuno può permettersi di trasgredire. Eccone alcune:

1) Rimanere sempre ad almeno mezzo metro di distanza dai compagni di classe di sesso opposto.

2) Sarebbe opportuno mantenere una distanza di almeno 25 centimetri anche dai compagni dello stesso sesso.

3) Se ragazzi e ragazze vogliono trascorrere del tempo insieme, è bene che lo facciano creando "gruppi misti" con almeno cinque componenti. 

4) Vietato mangiare fette di cocomero nelle stanze del campus (Chissà se perché sporcano troppo o perché, da quando qualche cocomero è esploso , sono considerati "frutti pericolosi", o per qualche altro incomprensibile motivo).

5) Vietato indossare collant. (Questo vale anche per le insegnanti donne. Sono considerati eccessivamente provocanti indipendentemente dall'età di chi li indossa).

6) Vietato appartarsi o anche solo fermarsi in angoli particolarmente isolati (Anche in questo caso, non si sa mai che all'ombra di un albero o di un edificio si nasconda un pericolosissimo amico con nascosto nello zaino un videogioco da condividere).

E via dicendo. Per quanto strampalate possano sembrare, queste regole vanno assolutamente rispettate. Altrimenti si rischia di incorrere in "severissime sanzioni disciplinari". Tra queste, la sospensione a tempo indeterminato o la cancellazione della eventuale borsa di studio assegnata.

Da qualche tempo, però, qualcuno ha iniziato a descrivere questi regolamenti come obsoleti, irragionevoli, non necessari, e in alcuni casi persino stupidi e penalizzanti. Quanto meno dal punto di vista dell'interazione tra persone, se non sul piano dell'interazione all'interno di una coppia. In un mondo in cui è sempre più importante trovare il giusto equilibro all'interno della società, anche da un punto di vista emotivo, è impensabile pretendere che gli adolescenti non parlino tra loro se non mantenendo quelle che il Partito considera "distanze di sicurezza". Per quel che riguarda i rapporti uomo-donna, invece, è evidente che ciò che le autorità vogliono evitare è che i ragazzi si innamorino sui banchi di scuola. Tuttavia, dal momento che prima o poi succederà, e considerando che le donne in carriera che superano i 23/25 anni sono considerate "avanzi " e nessuno le sposa, non sarebbe meglio incoraggiare questi ragazzi a creare delle relazioni stabili sin dagli anni delle scuole superiori, evitando quindi che, una volta completati gli studi, diventi per loro troppo difficile crearsi una famiglia?

A tutte queste critiche nessuno ha ancora risposto, ma si sa che basterebbe anche solo un cenno del governo per indurre i vari istituti a cancellare tutte le loro regole. 

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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