Rientrata la missione spaziale Ax-3 con l'italiano Villadei, in orbita anche il nostro piatto nazionale
(Axiom Space)
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Rientrata la missione spaziale Ax-3 con l'italiano Villadei, in orbita anche il nostro piatto nazionale

Si è conclusa con successo, sebbene con due giorni di ritardo a causa del maltempo, la missione spaziale Ax-3 Voluntas dell'Aeronautica Militare, grazie all'ammaraggio della navetta SpaceX Dragon avvenuto poco prima delle 14:30 di oggi (ora Italiana), al largo di Daytona (Florida). L'equipaggio di Ax-3 era composto dal comandante Michael López-Alegría, con cinque missioni spaziali all'attivo tra quelle eseguite per la Nasa e quelle attuali di Axiom, dal pilota, l'italiano Walter Villadei, la cui prima volta fu il volo suborbitale del giugno 2023 con la Virgin Galactic, e dagli specialisti di missione, l'astronauta turco Alper Gezeravci e lo svedese Marcus Wandt delle agenzie spaziali svedese ed europea. Nei 18 giorni trascorsi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, il colonnello Walter Villadei ha svolto diverse attività di sperimentazione in microgravità che avranno ricadute positive per l’intero sistema Paese, ma anche operazioni di divulgazione scientifica collegandosi via radio con gli studenti italiani grazie al programma Ariss (Amateur Radio on International Space Station), per il quale Villadei aveva ricevuto il nominativo “IU-zero-RWB”. Dando al colonnello il bentornato a nome di tutti i colleghi e colleghe dell’Aeronautica Militare, il Capo di Stato maggiore, generale di squadra aerea Luca Goretti, ha commentato: “La partecipazione dell’Aeronautica Militare a questa missione internazionale, a forte connotazione europea, ha reso possibile il coinvolgimento di nuovi soggetti, sia pubblici sia privati, in un settore, quello spaziale, in questo momento soggetto a nuova espansione. Questo ha confermato il ruolo chiave che l’Arma Azzurra ha in questo dominio, in cui già è fortemente impegnata sia con l’esperienza di volo umano spaziale sia con capacità legate alla sua sicurezza. L’Aeronautica Militare” ha sottolineato il generale Goretti, “mette la propria professionalità e competenze a disposizione della comunità scientifica, tecnica e industriale, a favore della Nazione”.



Partito dal Kennedy Space Centre di Cape Canaveral, Florida, lo scorso 18 gennaio con un razzo Falcon 9, nelle tre settimane di permanenza in orbita, l'ufficiale e astronauta italiano ha svolto 13 esperimenti promossi dall’Aeronautica Militare in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che hanno coinvolto università, centri di ricerca e industrie, per amplificare la grande esperienza nazionale in ambito operativo, medico e tecnologico, applicata allo spazio. Ulteriori esperimenti, anche loro volti a studiare l’effetto della microgravità sul corpo umano, saranno portati avanti nei prossimi giorni nei laboratori a terra, contribuendo, insieme a quelli svolti in orbita, a raccogliere dati utili allo studio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, della fertilità umana, del sistema cardiovascolare. Voluntas è stata la terza di una serie di missioni proposte dalla società Axiom Space, operatore dei voli, che punta a realizzare la prima stazione spaziale privata a uso commerciale, quindi affittabile, per consentire a un ampio numero di nazioni, organizzazioni e individui, ma anche istituzioni accademiche di svolgere ricerche scientifiche e dimostrazioni tecnologiche nell’ambiente unico della microgravità. Alle prime tre missioni di Axiom sulla Iss hanno partecipato membri dell’equipaggio provenienti da Spagna, Stati Uniti, Canada, Israele, Arabia Saudita, Turchia e Svezia. Lo scorso anno Axiom Space aveva firmato un protocollo d’intesa con l’Agenzia spaziale europea e quella britannica, per questo motivo la società prevede di lanciare la prossima missione (Ax-4), nell'ottobre prossimo, sempre con partenza dal Kennedy Space Center della Nasa.

Tra gli esperimenti eseguiti con Ax-3, uno è stato davvero particolare, quello presentato lo scorso 14 dicembre presso l'ambasciata d'Italia a Washington e denominato Italian Space Food Project. L'idea è stata portare la cucina italiana nello spazio facendo gustare agli astronauti cibo italiano sia durante i 14 giorni di quarantena pre-partenza, con menu preparati per l'occasione dalla società Rana, sia in orbita, grazie a prodotti creati apposta da Barilla. Questo sia in vista di una sempre più lunga permanenza degli astronauti nello spazio, necessaria per arrivare sulla Luna e, in futuro, su Marte, sia come dimostrazione del progetto di candidatura della nostra cucina a patrimonio immateriale dell'Unesco, presentata dal governo italiano a fine marzo 2023. Ora, non appena Villadei tornerà in piena forma, poiché le missioni spaziali comportano la necessità di un programma di recupero a causa dell'inutilizzo della muscolatura, potremo rivolgergli la fatidica domanda: colonnello com'era la prima pasta spaziale?

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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