Tutti i gufi di Renzi
Matteo Renzi ha classificato chi lo critica in gufi professori, indovini, brontoloni. Li abbiamo identificati ed incontrati
- Gufi "Indovini" (Renato Brunetta, Beppe Grillo, Diego Della Valle)
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, lei si sente «gufo indovino»?
"Veramente mi sento più nella categoria del professore, perché di economia qualche cosa ne so".
Però lei per primo anticipò il rischio di una manovra correttiva...
"Sì, è vero, ma essere giudicato un indovino non mi piace. Troppo renziano. Io guardo ai numeri e ragiono".
Ora il premier smentisce che ci sarà una manovra correttiva e che ci saranno altre tasse. Come la vede?
"Renzi deve fare un’operazione verità. Dica chiaramente che siamo al disastro. Anche perché di questa situazione non porta lui la responsabilità, ma i governi prima di lui, a cominciare da quello di Mario Monti. Mentre continuare a negare l’evidenza diventa colpa grave. Foriera, questa sì, di ulteriore crisi".
Darebbe un aiuto al premier per uscire da questa situazione?
"Ma certo: adotti i nostri programmi, Forza Italia la ricetta ce l’ha. Noi siamo un’opposizione seria, non distruttiva. Ma per favore basta battute. Gli italiani, e anche i gufi, non ne possono più".
- Gufi "Professori" (Luca Ricolfi, Francesco Giavazzi, Stefano Rodotà, Alberto Alesina)
Luca Ricolfi, grande accusatore delle promesse non mantenute dal governo Renzi, lei si sente un «gufo professore»?
"No, io mi sento il bambino di Andersen: «il re è nudo». Non mi auguro affatto che il «ragazzo» (Renzi, ndr) non abbia successo nelle cose buone che dice di voler fare. Vedo solo che dice una cosa e ne fa un’altra".
L’esempio più forte?
"La pressione fiscale non la sta riducendo, soprattutto per le imprese. Persino Eugenio Scalfari ha detto che il bonus di 80 euro serviva solo ad acchiappare voti. Renzi doveva ridurre l’Irap, almeno avremmo creato un po’ di posti. Tra gli annunci più importanti c’era la riforma del lavoro e invece siamo di nuovo con la Cig in deroga. L’altra era la riduzione delle tasse, e invece ha dato solo un po’ di soldi all’elettorato potenziale del Pd. Se uno ha un’idea di sinistra, come l’aveva Norberto Bobbio, e cioè più eguaglianza, non va a dare i soldi a chi un lavoro lo ha e guadagna abbastanza per pagare le tasse. Gli incapienti e gli esclusi dal mercato del lavoro (donne e giovani) non hanno avuto niente. Gli autonomi hanno perso più posti dei dipendenti. I veri deboli a Renzi non interessano".
È stata un’operazione solo Pd?
"Certo: rientro all’ovile delle pecorelle smarrite (i garantiti che avevano smesso di votare Pd). La povera gente, da 20 anni, guarda molto più a destra che a sinistra".
- Gufi "Brontoloni"
Stefano Fassina, ex responsabile economico del Pd con Pier Luigi Bersani segretario, ex viceministro del governo Letta, famoso per quel «Fassina chi?» di Matteo Renzi. A lei andrebbe, secondo le categorie del premier, la parte del «gufo brontolone». È così?
"Io so che se la prese perché avevo detto che lui si doveva assumere la responsabilità di governo, viste le sue continue critiche a Enrico Letta, e Renzi era, invece, nella fase «Enrico, stai sereno». Io mi beccai quel «Fassina chi?», poi sappiamo come è andata a finire".
Quindi oltre che «gufo brontolone» anche «indovino»?
"Ma no, diciamo che, rispetto al governo Monti, grazie a Renzi ho fatto passi avanti notevoli. Monti disse a Bersani di farmi tacere, ora vengo etichettato come gufo".
Brontolone, quindi?
"In questi anni ho raccontato come stanno le cose, è evidente che può essere scomodo. Ora va di moda il conformismo, purtroppo la realtà è diversa".
Per conformismo intende che tutti gli italiani dovrebbero essere renziani?
"Il punto è che l’agenda economica europea non funziona, continuare a far finta che serve un po’ più di flessibilità o qualche ulteriore colpo alle regole del mercato del lavoro per tornare a crescere è un’illusione. Quindi il mio obiettivo è che Renzi, per il bene dell’Italia e del governo, cambi l’agenda economica. Come ho detto alla direzione del Pd:2più2nonfa5.Se dire questo significa fare i gufi brontoloni, allora la definizione è meritata".