Gambaro, grillina "a processo", non si dimette. Attesa per l'esito finale
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Gambaro, grillina "a processo", non si dimette. Attesa per l'esito finale

Dopo l'incontro tra i senatori 5 Stelle, in corso l'assemblea di tutti i parlamentari sull'espulsione della dissidente

Ribattezzato “il processo” ad Adele Gambaro, la senatrice grillina rea di aver attribuito la colpa della sconfitta del M5S alle scorse amministrative allo stesso Fondatore, l'incontro tra tutti i parlamentari 5 Stelle per decidere il destino della dissidente è in corso proprio in queste ore ma senza diretta streaming come inizialmente comunicato.

Gli stessi parlamentari hanno infatti deciso di confrontarsi, e più probabilmente scontrarsi, a porte chiuse.

Nel pomeriggio, intanto, si era svolta una riunione tra i senatori cui aveva preso parte la stessa Gambaro che ha escluso di potersi dimettere.

Anche in questo caso all'ordine del giorno, la "proposta di cessazione dell'appartenenza al gruppo parlamentareda sottoporre successivamente al voto decisivo della rete, cui spetta l'ultima parola".

Tra i senatori non c'è stata, però, alcuna vera votazione e, nonostante le critiche, la maggior parte dei colleghi dell'"imputata", hanno fatto capire di non volerne l'espulsione.

I più accaniti contro di lei siedono infatti sui banchi dell'altro ramo del Parlamento ed è per questo che, ormai, si parla di resa dei conti interna con rischio di scissione. Per farsi un'idea del livello di insofferenza reciproca raggiunto, basta infatti farsi un giro sui social. Poco prima che iniziasse questa prima riunione, Manlio Di Stefano - deputato della schiera dei cosiddetti "falchi" - ci era andato giù pesantissimo, definendo la senatrice una “miracolata che si crede Che Guevara” e la collega cagliaritana Paola Pinna che l'aveva difesa una “laureata disoccupata che con cento voti cento è diventata deputata al Parlamento e che invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro”.

Tra i più arrabbiati con la Gambaro, l'ex capogruppo al Senato Vito Crimi il quale ha contestato la lettura del risultato delle amministrative dato dalla collega, “è sbagliato dire –ha detto - che è stato un flop”.

E' stato a questo punto che altri senatori hanno esortato l'imputata a pentirsi, a chiedere scusa per le sue dichiarazioni “che ci hanno fatto passare una settimana d'inferno".

Paola Nugnes l'ha accusata di volersi mettere più in alto di BeppeGrillo; Rocco Casalino, ex Grande Fratello, ammesso tra i senatori in qualità di membro del gruppo comunicazione, si è preoccupato soprattutto di allontanare da sé ogni possibile sospetto: “noi non avevamo autorizzato l'intervista. Noi non c'entriamo nulla”; Alberto Airola le ha esplicitamente chiesto se volesse rimanere nel gruppo oppure no.

Certo che vorrei continuare a lavorare con voi" la risposta di Adele la quale, poco prima, aveva tuttavia parlato di “fine del rapporto di fiducia” dopo un suo sms divulgato pubblicamente dallo stesso Crimi nonché esortato i colleghi a dire qualcosa sui tre post “di una violenza incredibile” apparsi sul blog di Beppe Grillo.

Beppe Grillo al quale ha comunque voluto ribadire la sua stima e riconoscenza fino a definirlo "una persona eccezionale".

Una confusione generale da cui però è fatta salva, almeno per il momento, la volontà di non lasciare il gruppo. Adele Gambaro, dunque, vuole restare. Resta anche se il rapporto di fiducia con il gruppo non c'è più; resta e ha stima per Grillo anche se lo accusa di aver usato un linguaggio violentissimo nei suoi confronti; resta e ammette di aver sbagliato a parlare solo con alcuni colleghi e non in assemblea anche se dice di non doversi giustificare con nessuno.

A decidere alla fine, anche se a questo punto nulla appare più così scontato, potrebbe essere la Rete. Che già, di fatto, l'ha condannata.

La tanto tanto osannata rete dove si continua a dibattere e a scontrarsi. Ieri notte, alla vigilia del “processo”, il deputato romano Alessandro DiBattista (considerato tra i fedelissimi del leader), postava su Fb una citazione dal "Manuale del guerriero della luce" di Paulo Coelho e aggiungeva che "il problema non è la Senatrice, magari neppure lei si aspettava che le sue parole scatenassero quel che hanno scatenato (anche se questo è invalidante)" bensì quel gruppo di grillini che "non ce la fa a 'combattere', non ce la fa a rispettare le regole (ridare tanti, ma tanti soldi indietro non e' facile per tutti), non ce la fa a reggere tanta tensione, non ce la fa a leggere i giornali, non ce la fa a guardare OLTRE, non ce la fa a pensare che prima del proprio tornaconto viene il bene collettivo".

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Claudia Daconto