Firmata la tregua a Gaza ma quanto durerà?

Mentre continuavano a suonare le sirene ad Ashkelon e a piovere bombe a Gaza, il governo egiziano - storico mediatore del conflitto israelo-palestinese - ha annunciato alle 18.00 di martedì 26 agosto che è stato raggiunto un cessate il fuoco a Gaza. Una boccata d'aria per i palestinesi della Striscia che infatti si sono riversati sulle strade a festeggiare ma basta un piccolo, e significativo, particolare per illuminare la scena: l'accordo è stato raggiunto per via indiretta al Cairo, senza che fossero presenti  - seduti allo stesso tavolo - emissari di Hamas e di Tel Aviv. La sfiducia tra i due attori è tale da rendere impensabile infatti l'avvio di un dialogo tra le due parti tra un mese come auspicato dal governo egiziano. Per di più, Gaza City è, in molte zone un cumulo di macerie, senz'acqua né luce per la stragrande maggioranza dei suoi cittadini, come ha detto il presidente palestinese Mahmmoud Abbas in tv dopo l'annuncio del cessate il fuoco.  Sarà forse reso meno asfissiante l'embargo con il permesso di Israele di far entrare aiuti umanitari e materiale per la ricostruzione.  Sarà anche aperto, per un po', il valico di Rafah che collega la Striscia all'Egitto ma è molto probabile, senza un forte intervento esterno, che si tratti non di una tregua seria ma di una breve pausa armata della guerra.

Washington, latitante da troppi anni, sta lavorando alla stesura di un documento al Consiglio di Sicurezza per il raggiungimento di una tregua duratura. Il presidente palestinese Abu Mazen può giocare le sue carte come mediatore ma sa anche che il tentativo di riallacciare i rapporti con il governo di Gaza è stato una delle ragioni, forse la più importante, del riesplodere fragoroso del conflitto. La tregua inizierà alle 23.00 ora locale. La domanda è la stessa: quanto durerà?