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Turchia, attentato a Cizre: continua la guerra fra i curdi e Ankara

Camion-bomba fa strage di poliziotti nel sud-est. Un altro episodio del conflitto nel complesso scacchiere nel quale è impegnato Erdogan

Un camion bomba (guidato da un kamikaze secondo fonti delle autorità locali) è esploso venerdì nella cittadina turca di Cizre, al confine con la Siria.
Ha colpito un posto di blocco della polizia che si trovava a circa 50 metri da una stazione di agenti. Il primo bilancio è di 11 morti e decine di feriti.

L'agenzia di stampa statale Anadolu ha accusato il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) dell'attentato.

Gli 11 morti sarebbero tutti poliziotti, mentre 4 dei feriti sono in gravi condizioni. L'esplosione è stata potentissima e ha ridotto il commissariato a un cumulo di macerie, danneggiando anche gli edifici vicini. Secondo alcuni media, dopo la forte esplosione c'è stato uno scontro a fuoco tra aggressori non identificati e le forze di sicurezza.

Nella zona di Cizre sono molto attivi i ribelli curdi del Pkk, accusati dal governo di aver intensificato negli ultimi mesi gli attacchi contro la polizia.

Il governo turco ha immediatamente inquadrato questo attentato nell'ambito di una presunta offensiva che lo Stato islamico e i curdi avrebbero avviato per approfittare della situazione critica creatasi dopo il fallito colpo di stato del luglio scorso.

"La Turchia è in guerra contro tutte le organizzazioni terroristiche che la minacciano e non permetterà a nessuna di queste di "prenderla in ostaggio". Lo ha detto il premier, Binali Yildirim. Il riferimento è soprattutto ai curdi del Pkk, ai curdi siriani del Pyd e all'Isis ma anche alla rete di Fethullah Gulen, che Ankara classifica come organizzazione terroristica e ritiene responsabile del tentativo fallito di golpe del 15 luglio scorso.

In questi giorni - in una radicalizzazione della strategia - la Turchia ha avviato massicce operazioni militari in territorio siriano, nel distretto di Jarablus, nel nord-est della Siria. L'obiettivo è sia arginare la minaccia dell'Isis e tenerla il più possibile lontana dal confine, sia evitare il consolidamento di un possibile territorio curdo unificato nel nord della Siria. Per questo Ankara bombarda e attacca le milizie curde del Ypg, alleate degli Stati Uniti, ma che Erdogan e i militari considerano uguali ai curdi del Pkk.

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Redazione