Al via il redditometro: le cinque regole principali
Economia

Al via il redditometro: le cinque regole principali

Tanto spazio al contraddittorio e poco valore alle spese con medie Istat

La tanto attesa circolare che doveva sgombrare il campo dagli ultimi dubbi sul redditometro, prima della sua effettiva entrata in funzione, finalmente è arrivata. Così, non si sa quanto casualmente tutta una serie di particolari, il cui chiarimento era stato annunciato da mesi, è arrivato proprio in concomitanza con il mese di agosto, periodo vacanziero per eccellenza. Si spera allora che tra un bagno e una passeggiata, gli italiani in ferie riescano comunque a gettare un occhio su quella che sarà la nuova strategia per individuare gli evasori fiscali, e che potrebbe riguardare da vicino molti di loro. Vediamo allora quali sono le caratteristiche salienti del nuovo redditometro.

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Dialogo con il contribuente
Così come preannunciato da tempo dall’Agenzia delle entrate, e così come sottolineato con insistenza dal suo direttore Attilio Befera, uno dei cardini su cui si fonderà il nuovo redditometro sarà il cosiddetto contraddittorio. Nel caso il fisco dovesse infatti rilevare delle incongruenze tra quanto guadagnato in termini di reddito e quanto speso, il contribuente verrà chiamato a dare spiegazioni. Non partirà dunque nessuna azione operativa, ma si darà la possibilità al cittadino di spiegare in via del tutto pacifica quali sono le ragioni di detti scostamenti. Un cambio radicale di strategia che prova a instaurare dunque un nuovo tipo di rapporto tra fisco e contribuente. C’è solo da sperare che le spiegazioni fornite di volta in volta possano essere sufficienti a non far scattare una verifica.

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Spese da medie Istat
E’ stata una delle questioni più controverse del nuovo redditometro: quale valore assegnare alle spese quotidiane, quelle per intenderci per alimenti e vestiario, che non essendo possibile rilevare puntualmente, anche perché si sarebbero dovuti conservare migliaia di scontrini, verranno imputate ai singoli contribuenti mediante le statistiche Istat. Ebbene, la circolare dell’Agenzia delle entrate chiarisce che tali spese verranno conteggiate solo in via residuale, ossia quando non saranno stati forniti chiarimenti esaustivi sulle spese certificate. In ogni caso, la circolare specifica anche che per rendere plausibili eventuali spese quotidiane inferiori alle citate medie Istat, basterà fornire spiegazioni di buon senso, senza ovviamente il supporto di documentazione. Anche qui si tratterà di capire nei fatti quali grado di flessibilità e “comprensione” verrà messo in campo dai funzionari dell’amministrazione fiscale.

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Spese rilevanti
Nella determinazione di quelle che saranno state le uscite effettive di un contribuente, l’Agenzia delle entrate terrà conto, secondo le definizioni della circolare, delle spese di ammontare certo, oggettivamente riscontrabili, conosciute ovviamente dal cittadino e anche dall’amministrazione fiscale grazie all’Anagrafe tributaria. E’ in questo grande calderone che finiranno acquisti di rilievo, come ad esempio quelli di una casa, di una barca o di un’automobile. Ma anche le quote di risparmio.

Chi rischia di più
Come d’altronde ribadito fin dall’inizio dallo stesso Attilio Befera, in questa prima fase verranno messe nel mirino le situazioni oggettivamente più a rischio. In questo senso è stato ribadito dalla circolare che in questa fase i contribuenti “attenzionati” saranno quelli per i quali saranno rilevati scostamenti tra entrate e uscite dell’ordine del 20%.

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Anni presi in considerazione
L’Agenzia ha ribadito nella circolare che saranno presi in considerazioni le dichiarazioni a partire dal 2009. In questo senso è stata dunque tenuta ferma la posizione di intransigenza, anche molto criticata, secondo cui non saranno concesse attenuanti a quei contribuenti che avrebbero tratto beneficio dall’applicazione del nuovo redditometro ad anni più indietro.  

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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