Lavorare per Google conviene. Anche da morti
Economia

Lavorare per Google conviene. Anche da morti

Tra i tanti benefit che l'azienda americana concede ai suoi dipendenti, ce n'è uno che scatta quando passano a miglior vita. Ai loro partner viene riconosciuto un assegno decennale con la metà del loro stipendio, oltre a un pacchetto di azioni e 1.000 dollari al mese per ogni figlio che non abbia ancora compiuto 23 anni

Google è famosa per i benefit con cui coccola e vizia i suoi dipendenti: cibo degno di un ristorante di alta cucina sia a pranzo che a cena, tagli gratuiti dei capelli, persino un servizio di assistenza che risolve le piccole incombenze quotidiane. Ma stavolta il colosso di Mountain View si è davvero superato: qualora uno dei suoi 34 mila dipendenti dovesse passare a miglior vita, l’azienda si prenderà cura della sua famiglia e dei suoi figli. Il partner del defunto riceverà per 10 anni un assegno pari a metà dello stipendio mensile, assieme a un pacchetto di azioni. Non solo: se la coppia ha figli, sono previsti mille dollari mensili per ciascuno di loro. Almeno finché non avranno compiuto 19 anni. O 23, se sono studenti a tempo pieno.

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A rivelarlo nel corso di un’intervista a Forbes è stato il capo del personale di Google. «Ovviamente» ha spiegato «noi non ci guadagniamo nulla. Ma è importante che la compagnia possa prendersi cura delle nostre famiglie qualora dovesse capitare questo orribile ma inevitabile evento». In verità è noto che l’età media dei dipendenti della società è abbastanza bassa, sebbene ci sia qualcuno più attempato che abbia raggiunto gli 83 anni. Ma la vita è imprevedibile e questo benefit è sicuramente un sollievo e un incentivo non di poco conto. Anzi, è proprio uno stimolo a far carriera. Chi guadagna di più, in caso avvenga l'irreparabile, lascerà al partner un assegno più cospicuo.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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