Evasione fiscale, in Irlanda si combatte così
Economia

Evasione fiscale, in Irlanda si combatte così

Pubblicazione degli identikit di chi dribbla imposte, tasse e dichiarazioni dei redditi. E multe salatissime, che vengono pagate

Altro che garanti della privacy, sacerdoti della riservatezza ad ogni costo e statuti a salvaguardia dei diritti di contribuenti. In Irlanda se ne fa a meno, mentre puntualmente, con cadenza oramai stagionale, centinaia di nomi e di profili di chi evade le tasse inondano il Web. Si tratta di veri e propri identikit di chi dribbla imposte, tasse e dichiarazioni dei redditi. E così puntualmente il fisco consegna alla gogna e ai giudizi della Rete, gli internauti notoriamente non fanno sconti, centinaia di nomi, cognomi, residenze, attività svolte dagli interessati e, in conclusione e a firma dell’identikit, le somme dovute all’erario, razionalmente ripartite tra gli importi effettivamente evasi e le sanzioni comminate, con l’aggiunta del sale degli interessi e di eventuali pene monetarie aggiuntive.

In breve, una vera e propria rassegna che rivela, alza il velo, su di un fenomeno complesso e variegato come quello dell’evasione, difficile da rendicontare e oramai quasi impossibile da misurare. I risultati, nonostante le critiche, sono impressionanti. Tanto che le parole d’ordine “giù le tasse dalla privacy”, ripetute da numerosi parlamentari nel corso degli anni passati, e da altrettante corporazioni, a cominciare dai consulenti finanziari, sono andate deluse fino a cessare.

E di fatto, la norma che anni or sono ha dato il via libera al restyling in versione mediatica dei risultati degli accertamenti condotti dall’Agenzia delle Entrate venne salutata come uno spartiacque decisivo rispetto alla tradizionale lettura del codice tributario irlandese.

Nell’ultimo report diffuso online, per esempio, direttori d’azienda, tassisti e imprese si trovano gli uni di seguito agli altri. E così Peter Byrne, residente a Dublino, pagherà quasi 300mila euro, per aver evaso 134mila euro. Perché? Frutto d’un accertamento da cui è emerso che Mr Byrne aveva dimenticato decine di migliaia di euro fuori dalla propria dichiarazione dei redditi. Michael Burk invece è un tassista che, avendo evaso 31mila euro dovrà ora pagarne 61mila per mettersi in pace con il fisco. E si può continuare a scorrere il lungo elenco che presenta decine, centinaia di casi fino ad esporre il totale del quantum recuperato: oltre 21milioni di euro. Non è poco per la placida Irlanda, soft con le aliquote di imposte e tasse, ma indisponibile a sconti con chi evade.

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Stefano Latini