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Domestiche "affittate" nei negozi, polvere di perle contro il sole, zuppe ai vermi e altre storie dell'Asia

A Singapore le collaboratrici domestiche sono "esposte" nei centri commerciali, mentre in Cina si usano perle e latte umano per evitare le scottature

A Singapore, chi cerca una babysitter o una collaboratrice domestica può affidarsi ad alcuni negozi specializzati in cui, prima di firmare il contratto, può vederle all'opera. In Cina, invece, mentre le spose cercano gli edifici coloniali per farsi scattare qualche foto "europea" con l'abito bianco di tradizione occidentale, chi vuole approfittare dell'estate e della spiaggia senza rinunciare alla pelle bianchissima rispolvera metodi più o meno tradizionali per proteggersi dalle scottature. Una famosa attrice pakistana, invece, rischia di perdere tutto il suo pubblico dopo aver baciato un indiano (in un film).

JOSEPH EID/AFP/Getty Images

Quello che in apparenza potrebbe sembrare uno scherzo divertente è, purtroppo, un pessimo esempio contemporaneo di sfruttamento dei lavoratori oltre che di mancato rispetto della dignità umana. Nei centri commerciali di Singapore sono stati aperti "negozi" di collaboratrici domestiche immigrate. Attenzione però, queste ultime non vi lavorano come commesse, bensì sono loro la "merce in vendita". Passano la giornata a stirare la stessa camicia, o a sporcare e rilucidare un tavolo per dimostrare quanto sono brave ed efficienti, o ancora a cullare una bambola per mettere in evidenza il loro amore per i bambini, a cucire e a cucinare. A Singapore lo chiamano live training: chi cerca una collaboratrice domestica visita uno di questi negozi, può osservare le candidate all'opera e contrattare le condizioni di lavoro con l'agenzia che le coordina. Uno sfruttamento regolamentato? Solo in parte, perché bisognerebbe capire se, grazie alla mediazione dell'agenzia, queste ragazze riescono a tutelarsi con contratti che includono un alloggio decoroso, un'assicurazione sanitaria e un salario adeguato, perché se così fosse, dal loro punto di vista ci avrebbero guadagnato.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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