Disturbi mentali e delitti, quando il caldo si trasforma in tragedia
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Disturbi mentali e delitti, quando il caldo si trasforma in tragedia

Uno studio sui dati dei pronto soccorso dimostra che in questo periodo sono in aumento le patologie psichiatriche. L'intervista al criminologo

Stavano litigando a causa dei loro cani che abbaiavano. Poi uno dei due è rientrato in casa ha preso un'ascia e ha colpito il suo vicino di casa al volto e al torace ferendolo gravemente. È accaduto l'altra sera a Santeramo in Colle, in provincia di Bari, dove i carabinieri sono intervenuti dopo che i vicini di casa avevano chiamato il 112 per la violenta lite che era in corso. I carabinieri di Roma, invece, hanno fermato questa mattina l’autore del ferimento a colpi di pistola di un quarantenne ieri sera, in un cortile condominiale alla periferia di Roma. L’uomo che avrebbe premuto il grilletto ha 33 anni e abita nello stesso palazzo. Da una prima ricostruzione, alla base del gesto ci sarebbe una lite avvenuta diversi giorni fa tra i due uomini. L’aggressore è stato fermato per tentato omicidio e possesso ingiustificato di armi.

In estate sembra esplodere la follia. Da Nord a Sud Italia, si susseguono aggressioni, omicidi e rapine.

Ma veramente durante i mesi più caldi dell’anno aumentano i reati contro la persona? Esiste una relazione tra le alte temperature che in questi giorni sono registrate in tutta Italia, e i casi di omicidio o tentato omicidio? E quanto può incidere il caldo con l’acuirsi di alcune patologie mentali?

Panorama.it, ha intervistato lo psicologo forense e criminologo Silvio Ciappi cercando di capire, attraverso i dati registrati nei Pronto soccorso italiani, se sia vera o meno la famosa “legge termica” ipotizzata da illustri criminologi italiani e francesi.

“Generalmente esiste una associazione e non “correlazione” che in termini statistici è una cosa diversa, tra stagionalità e disturbi mentali. Ad esempio i quadri depressivi tendono ad aggravarsi durante l'inverno mentre per alcune persone con disturbo bipolare, la primavera e l'estate possono portare a sintomi di mania e ipomania, come l'iperattività, l'agitazione o un eccesso di entusiasmo. I dati dei Pronti Soccorsi, infatti, indicano un incremento dei disturbi mentali proprio nel periodo estivo”.

Proprio tutte le patologie mentali tendono a peggiorare con il caldo?

No, esistono delle sindromi che migliorano in questi periodi, come ad esempio, i disturbi depressivi che sembrano colpire maggiormente a inizio autunno. Durante l'estate la maggiore densità dei raggi solari, l'incremento della melatonina, influenzano positivamente l'umore. Fu lo stesso Ippocrate a ritenere che in autunno prevalesse la produzione di bile nera, responsabile della melanconia, ed in estate di bile gialla, causa della mania.

In estate però, vengono commessi anche molti omicidi. Alcuni dei casi ancora irrisolti sono stati compiuti proprio in luglio e agosto, ad esempio, l’omicidio di Chiara Poggi..
L'omicidio è generalmente staccato da ogni connotazione psicopatologica ovverosia chi uccide non è generalmente un portatore di disturbi mentali. In questo senso l'omicidio non ha un andamento stagionale. Criminologi come Lombroso e Ferri ritenevano che si uccidesse maggiormente nei periodi estivi in quanto il clima avrebbe favorito gli impulsi omicidi. Anche il criminologo francese Quetelet aveva ipotizzato una sorta di legge termica, che ipotizzava una più alta percentuale di crimini violenti durante i mesi estivi; ma tali teorie oltreche essere superate dai dati attuali rimandavano a una idea dell'atto violento come un qualcosa di impulsivo, una sorta di raptus che veniva a prodursi grazie ad un eccesso di maniacalità.

Dunque non vi è nessuna "stagionalita del crimine"...
Le ricerche effettuate in vari contesti italiani non indicano una regolarità in tal senso. Anche gli studi americani non mostrano alcuna stagionalità degli omicidi. Insomma si uccide indipendentemente dalle ore di luce, dal clima. Non c'è insomma nessuna correlazione tra numero di gelati consumati e impulsi omicidi.

Spesso nella ricostruzione di un caso, la stampa associa il raptus omicida alla crescente crisi economica. Se è vero, quanto e come può incidere?

Non esiste nessuna correlazione tra crisi economica ed omicidi, i quali dal 1992 continuano a scendere fino a registrare negli ultimi anni i tassi più bassi. E tale diminuzione, ripeto, avviene un po' durante tutto l'anno senza distinzione tra i mesi più caldi e quelli invernali.


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Nadia Francalacci