Rusdia ucraina
(Ansa)
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Mosca attacca, ma non sarà la battaglia decisiva

Giugno sarà il mese delle elezioni europee e della prima conferenza di pace in Svizzera. Presentarsi con la conquista di territori obiettivo della "Operazione speciale" prima dell'autunno, per Mosca è essenziale

Mosca attacca da nord ma non sarà l’avanzata decisiva. Tra elezioni europee e conferenza di pace, giugno potrebbe essere il mese che cambierà le sorti della guerra.

Ciò che sta accadendo sul fronte nord dell’Ucraina fa parte di una strategia precisa. Conquistare territori entro la fine dell’estate e presentarsi a possibili colloqui di pace da una posizione di forza. L’attacco sferrato tra il 9 e il 10 maggio dai russi contro le postazioni ucraine situate nelle vicinanze della città di Vovchans’kha visto l’utilizzo di velivoli, elicotteri, artiglieria e missili. I bersagli erano anche alcuni insediamenti a nord dell’Oblast di Kharkiv, dove impiegando diversi reparti meccanizzati i russi hanno conquistato una serie di villaggi come Borysivka, Strilecha, Krasne e Pyl’na, per poi arrivare, verso mezzogiorno del 10 maggio, fino al subborgo di Pletenivka, praticamente al confine nord di Vovchans’k, dove però la difesa ucraina ha mantenuto la posizione e il controllo della città, organizzando al contempo l’evacuazione dei civili. Descritta così sembrerebbe un’avanzata decisa, in realtà si tratta di un totale di circa dieci chilometri dei quali, al momento, soltanto tre sarebbero saldamente sotto il controllo russo. Ciò che emerge da questo episodio è che i russi sembrano aver applicato metodi differenti, mostrando maggiore coordinamento tra le varie componenti armate di cui dispongono e soprattutto di aver agito dopo un attento studio del territorio e delle forze nemiche. Il presidente Zelensky, informato dei movimenti delle truppe russe – stimate in 50.000 unità in quella zona già da un mese - aveva ordinato l’vacuazione di alcune aree e dunque si aspettava l’offensiva da nord. Seppure sia noto che i russi vorrebbero conquistare Kharkiv, non pare che questa operazione possa divenire determinante per l’andamento della guerra. Semmai, essa sarebbe utile per esaurire le scorte di munizioni ucraine dimostrando che Mosca può permettersi di effettuare oltre 120 attacchi aerei e missilistici in sole 24 ore, reagendo agli attacchi che Kiev ha condotto in suolo russo negli ultimi mesi. La cifra di 50.000 soldati può sembrare alta, ma per conquistare centri come Sumy e Kharkiv servirebbero molti più soldati. Dunque, considerando che il fronte è molto ampio, quasi 700km, è facile immaginare che gli ucraini riusciranno comunque a fermare i russi entro una dozzina di chilometri, impedendo loro di avanzare ulteriormente e poi riprendendo terreno una volta che saranno state consegnate le nuove forniture di armi in arrivo dagli Usa, con una riconquista che potrebbe avvenire tra fine agosto e l’inizio del prossimo autunno, ovvero prima che il fronte s’impantani ancora come avvenuto negli ultimi due anni. La strategia russa potrebbe quindi concentrarsi per conquistare i confini degli Oblast di Donetsk e Luhansk, luoghi che Putin ha sempre dichiarato essere lo scopo dell’operazione speciale. Ma non andare oltre. Anche perché all’inizio di giugno ci saranno le elezioni europee e una nuova commissione potrebbe avere un atteggiamento differente riguardo le sorti della guerra; inoltre, il 15 e 16 giugno prossimi in Svizzera si svolgerà la Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina (presso il Bürgenstock, Lucerna, nel Canton Nidvaldo), un incontro tra capi di stato e di governo – sono attese 160 delegazioni - durante il quale si vorrebbesviluppare una visione comune e un percorso verso la fine del conflitto, nonché creare le condizioni affinché la pace possa essere duratura. Ma fino ad allora, la Russia cercherà di avanzare il più possibile per presentarsi con una situazione che la vede mostrareuna posizione di maggiore forza.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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