Elezioni Usa, la più brava su instagram? Alexandria Ocasio-Cortez
(Ansa)
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Elezioni Usa, la più brava su instagram? Alexandria Ocasio-Cortez

La Rubrica "The Lob"

Piaccia o meno, su Instagram è la migliore politica al mondo. Alexandria Ocasio-Cortez ha trovato la sua ricetta perfetta mischiando tre ingredienti: racconto delle sue umili origini; rivendicazione della sua femminilità; adozione di format video perfetti per il social. C'è Alexandria che si mette il rossetto, Alexandria che balla, Alexandria che fa la live dalla cucina di casa sua. Tanto basta, semplice eppure curatissimo, veloce eppure raffinatissimo, per farle raggiungere una community da 6,4 milioni di follower sul social (di cui 3 milioni guadagnati solo nell'ultimo anno). Per capirci, quasi il doppio della community del potenziale prossimo presidente Joe Biden (3,6 milioni). Praticamente, una rete Tv.

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30 anni, origini portoricane, cresciuta dalla sola madre donna delle pulizie, laurea in Relazioni internazionali ed economia, si è fatta le ossa come attivista nei Democratici Socialisti d'America, appoggiando Bernie Sanders. La svolta nel 2018, quando vince a sorpresa le primarie democratiche per il Congresso nel suo distretto di New York. Il merito, è tutto di un video diventato virale in cui racconta se stessa, le sue origini, la sua visione. E ovviamente si fa riprendere mentre sale sulla metropolitana.

Inizia a essere notata, sia dagli amici che dai nemici. Poco prima del suo debutto al Congresso, alcuni repubblicani iniziano a far girare in rete un video vecchio, in cui lei, allora giovane universitaria, ballava sensualmente sul tetto dell'università. Alexandria risponde nel modo più intelligente ed efficace possibile: si fa filmare mentre balla allo stesso modo di quel vecchio video, ma questa volta dentro i corridoi del Congresso. "Se i repubblicani trovano scandaloso che una donna balli in un università, vediamo cosa penseranno quando vedranno una donna ballare nel Congresso", dice, incassando 5 milioni di visualizzazioni e l'applauso dell'intera rete mondiale.

Alexandria sa una delle regole non dette della rete: vince chi replica, non chi accusa. A patto che riesca a replicare bene, con la giusta, moderata, malizia. Di averla, ne ha dato prova ad agosto, quando ha risposto agli insulti sessisti rivoltile da un senatore repubblicano. Risultato: video virale in tutto il mondo. E quando qualcuno le ha chiesto se quel discorso fosse preparato, lei cosa ha fatto? Ha applicato un'altra regola della rete: ostenta tutti i tuoi "dietro le quinte" per controllarne la comunicazione. E ha pubblicato su Instagram tutti gli appunti che si era scritta prima di parlare: 800 mila like.

Qualche giorno dopo, ha messo a segno un'altro punto nella doppietta agostana, pubblicando un video… della sua beauty routine. L'ha realizzato in collaborazione Vogue. Mentre a sinistra donne parlano di "empowerment" come se fosse inconciliabile con il racconto dell'aspetto fisico femminile, lei si è messa davanti alla fotocamera e ha iniziato a parlare dei suoi fondotinta e rossetti preferiti. La femminilità, è il senso, è potere. "La bellezza è politica". Un esempio? "Sonia Sotomayor, la prima giudice di origini latine della Corte Suprema, si sentì dire che doveva indossare uno smalto neutro il giorno della sua conferma. Lei si presentò con lo smalto rosso. Io indosso gli orecchini a cerchio. Così la prossima volta che diranno a una ragazza del Bronx di togliere gli orecchini a cerchio, lei potrà dire di essersi vestita come una donna del Congresso". E le femministe estremiste mute.

Durante la quarantena Alexandria ha continuato a raccontare la sua vita quotidiana da neoparlamentare, i retroscena dei palazzi e quelli della sua vita nella nuova casa a Washington, tra lavatrici che non funzionano, mobili della cucina ancora da installare e live improvvisate sul pavimento. "La prima regola che seguo sui social è quella di essere autentica", ha spiegato, "e non cercare di essere qualcun altro". La sua corsa è lunga: potrebbe risolversi in una carriera parlamentare tutto sommato banale, oppure in una corsa molto più ambiziosa, che arrivi ai posti alti della Casa Bianca. Partendo sempre dai social.

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Simone Dattoli