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(Ansa)
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Bomba tra la folla ad Istanbul: torna la paura del terrorismo

Una donna kamikaze sarebbe l'autrice materiale dell'attentato che ha provocato quasi 10 morti e più di 50 feriti

Torna il terrore Istanbul (Turchia) dove questo pomeriggio alle 16:20 si è verificata una potente esplosione nella trafficata via dello shopping di Istiqlal, nel cuore della città . Il governatore Ali Yerlikaya ha reso noto che il primo bilancio dell’attacco è di sei morti 6 e 53 feriti. Nei filmati che circolano sui social si vede l'istante dell'esplosione sulla via pedonale e subito dopo molti corpi insanguinati a terra. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenuto alla televisione turca prima della sua partenza per il vertice del G20 a Bali (Indonesia), ha parlato dell’attacco: «La nostra nazione deve essere sicura che i responsabili della situazione in Istiklal saranno puniti come meritano». Chi è stato? Secondo quanto riferito dallo stesso presidente Edogan: «una donna avrebbe avuto un ruolo in una in questa situazione» anche se non è ancora chiaro se si tratta di una kamikaze oppure se abbia depositato un pacco bomba e ora sia in fuga. .

L'Autorità per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (BTK) ha annunciato poche ore dopo l'incidente di aver ridotto i servizi Internet per le piattaforme di social media in tutto il paese « per fermare la diffusione di contenuti terroristici e le immagini che violano l'etica della stampa» inoltre, la Corte penale di pace di Istanbul ha emesso un divieto di trasmissione «per tutte le notizie visive e audio e i siti di social network relativi all'esplosione» .

Non è la prima volta che Istanbul viene colpita; nel 2016 un kamikaze dell’Isis si fece saltare in aria sempore in via Istiklal poi nello stesso anno, il gruppo militante curdo PKK ha rivendico’ l’attentato che uccise 38 persone fuori da uno stadio di calcio nell'area di Besiktas, nel centro di Istanbul.

Poi il 31.12.2017, il jihadista dell’Isis Abdulkadir Masharipov, cittadino dell'Uzbekistan, sparo’ e uccise 39 persone ( 80 feriti), all’interno del Reina club a Istanbul mentre festeggiavano il capodanno. L’uomo venne catturato e condannato a 40 ergastoli.

Si chiama Ahlam Albashir, ed è una donna di nazionalità siriana. Secondo il governo turco, avrebbe confessato: «di essere stata addestrata dal partito curdo armato Pkk e dalle milizie curde siriane dello Ypg».La donna è stata arrestata questa mattina all’alba insieme ad altre 46 persone, tutte accusate di essere legate all'organizzazione terroristica separatista curda Pkk/Ypg.

Secondo il ministro dell'Interno turco Soumeylan Soylu: «La persona che ieri, domenica, ha piazzato una bomba nel centro di Istanbul, uccidendo sei persone, è stata arrestata». Sia Il presidente Recep Tayip Erdogan che il suo vicepresidente, Fuat Oktay, avevano subito indicato in una «donna» la responsabile dell'attacco, circostanza che Soylu non ha né smentito, né confermato. Come anticipato ieri lo Stato islamico non ha rivendicato l’attacco e lo stesso hanno fatto le altre organizzazioni terroristiche. A questo proposito occorre ricordare che sono molto rari i casi nei quali l’Isis utilizza le donne per compiere attentati.

Per il ministro dell'Interno l’attentato è stato organizzato dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK): «Secondo le nostre valutazioni, l'ordine per l'attentato terroristico mortale è arrivato da Ayn al-Arab (Kobane) nel nord della Siria, dove il PKK-YPG ha il suo quartiere generale siriano». Soumeylan Soylu ha quindi accusato il partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e la formazione curda siriana Unità di protezione del popolo (YPG), le forze curde che controllano la maggior parte della Siria nord-orientale e che Ankara considera terroristi. Il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, ha parlato di «una borsa»lasciata su una panchina: «Una donna si è seduta su una panchina per 40-45 minuti, e qualche tempo dopo c'è stata un'esplosione. Tutti i dati su questa donna sono attualmente sotto indagine» , poi ha aggiunto che : «O questa borsa conteneva un timer o qualcuno l'ha attivato da remoto». Le immagini condivise sui social media da diversi giornalisti turchi mostrano una donna che indossa pantaloni mimetici e un velo nero e uno zaino nero sulle spalle e secondo le autorità turche sarebbe stata lei ad aver piazzato la bomba.

Il prefetto di Istanbul Ali Yerlikaya ha reso noto che le sei persone che sono morte a causa dell'attentato di ieri nel centro di Istanbul: «Sono tutti cittadini turchi e tra loro tra cui ci sono una madre e sua figlia, un padre e sua figlia, una coppia sposata e un'altra persona. Degli 81 feriti, 50 sono stati dimessi mentre 31 si trovano ancora in ospedale e due sono gravi», ha precisato il prefetto. Questa mattina ha parlato anche Fahrettin Altun, direttore delle comunicazioni del presidente turco: «Gli attacchi terroristi contro i nostri civili sono conseguenze dirette o indirette del sostegno di alcuni Paesi per organizzazioni terroristiche». La Turchia ha respinto le condoglianze degli Stati Uniti: «Non accettiamo il messaggio di cordoglio dell'ambasciata americana. Lo rifiutiamo» ha dichiarato il ministro dell'Interno Suleyman Soylu alla televisione turca.

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Stefano Piazza