Arrestati tre commercialisti della Lega per l'acquisto di un capannone con i fondi della Regione Lombardia
(Ansa)
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Arrestati tre commercialisti della Lega per l'acquisto di un capannone con i fondi della Regione Lombardia

Secondo la Procura avrebbero manipolato un bando facendo raddoppiare il prezzo dello stabile per intascarsi i soldi. Salvini: "Li conosco, sono persone corrette. Fiducia nella magistratura"

"Conosco due dei tre commercialisti arrestati, sono brave persone. Da anni cercano soldi della Lega in mezzo mondo ma alla fine non trovano mai niente… Siamo come sempre fiduciosi nella magistratura". Matteo Salvini commenta così la notizia dell'arresto di Alberto Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri, commercialisti legati al suo partito. Il primo infatti è revisore contabile della Lega al Senato, Manzoni ha lo stesso ruolo alla Camera mentre l'ultimo, Scillieri ha uno studio a Milano deve nel 2017 era domiciliata la sede di "Lega per Salvini premier".

I tre sono agli arresti domiciliare insieme a Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri per un'inchiesta legata all'acquisto di un capannone che si trova alle porte di Milano, precisamente a Cormano.

Lo stabile, che pochi anni fa era stato acquistato per un valore di 400 mila euro dalla società Andromeda srl, è stato rivenduto per trasformarlo nella sede di Lombardia Film Commissione, per un valore doppio, 800 mila euro.

Una plusvalenza che ha insospettito la magistratura che ha fatto così partire le indagini.

L'acquisto del capannone, secondo l'accusa, sarebbe stato proposto da Di Rubba quando nel 2018 era appunto ai vertici di Lombardia Film Commission, e sarebbe stato lo stesso Di Rubba a preparare un bando ad hoc per il capannone di proprietà come dicevamo di Andromeda srl, società amministrata da Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri.

Per l'acquisto verso utilizzati fondi di Regione Lombardia; 800 mila euro finite per lo più stando alla Procura nelle tasche dei diretti interessati: 400mila euro tra Di Rubba e Manzoni, 130 mila a Scillieri.

L'accusa per gli arrestati è di turbata libertà nella scelta del contraente e peculato.

L'inchiesta ha scatenato attacchi al Pirellone contro i vertici della Regione e della Lega. I leghisti si difendono parlando di una strana coincidenza dei tempi ad una settimana dal voto delle regionali e ricordano come a più di un anno dallo scoppio dello scandalo che coinvolse Savoini nella famosa storia sui presunti fondi russi per il partito, di quell'inchiesta oggi non si sappia più nulla.

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Redazione