La Cina e il sesso. I bambini nascono in una "foresta" grazie a una "siringa speciale"
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La Cina e il sesso. I bambini nascono in una "foresta" grazie a una "siringa speciale"

Foreste, siringhe, bambole e ristoranti per spiegare ai giovanissimi l'abc dell'educazione sessuale

Come nascono i bambini? In cosa consiste una molestia sessuale? Come ci si può difendere? Sono queste alcune delle domande di educazione sessuale cui la Repubblica popolare ha cercato di rispondere sponsorizzando la realizzazione di una serie di video molto brevi (durata massima tra uno e due minuti) da diffondere tramite YouKu , lo YouTube cinese.

Un anno fa, un programma che a suo tempo fu iper criticato, mise nero su bianco l'ignoranza dei cinesi dal punto di vista dell'educazione sessuale. Nel corso di una serie di interviste raccolte nelle strade delle città principali della Repubblica popolare, molti, troppi giovani raccontarono storie fantasiose sul modo in cui erano venuti al mondo (portati da una cicogna , da un drago, trovati sotto una foglia di cavolo, in un cestino dell'immondizia, eccetera). Dimostrando come sia le famiglie sia la scuola non fossero state in grado di fornire loro nemmeno i rudimenti di educazione sessuale.

Consapevole dell'enorme quantità di tempo che le giovani generazioni spendono in rete, il governo ha scelto di contribuire alla realizzazione di una serie di video da diffondere attraverso i social network. Ne abbiamo trovati tre. Intitolati, rispettivamente, "Da dove vengono i bambini?"; "Perché uomini e donne sono diversi?"; e "Come più fare un minore a scampare una violenza sessuale?". In pochi giorni hanno già accumulato più di un milione di visualizzazioni, e sono in tanti a considerarli il "metodo più efficace per aiutare grandi e piccoli a parlare di argomenti così difficili da affrontare ricorrendo a disegni e metafore".

Vediamo cosa dicono davvero. Il primo  inizia sfatando tanti dei falsi miti sulla nascita, ma prosegue creandone uno nuovo. Ovvero sostenendo che il concepimento sia avvenuto in una "foresta" dove lo sperma del papà è entrato in contatto con l'ovulo della mamma. Come? Grazie all'uso di una siringa. Che ogni tanto fa male quando viene usata, ogni tanto no, ma le cui dimensioni non hanno nessun impatto sul risultato finale (!!). 

Il secondo , invece, sostiene che per capire per quale motivo i maschi hanno il pene e le femmine no, è inutile parlare di biologia, pubertà, ormoni o organi sessuali. Molto più immdiato è infatti immaginare di essere al ristorante e di ordinare due piatti completamente diversi. O meglio, di ordinarne uno e di riceverne un altro. "Fastidioso, no? Ricordatevi che avere il pene non fa tutta questa differenza, perché quello che cambia è solo la possibilità di fare la pipì stando in piedi" (!!). Attenzione, quindi: "uomini e donne sono le componenti più importanti di questo mondo, e nessuno dei due può fare a meno dell'altro. Come prese e riduttori: le prime non servono a nulla senza i secondi, e questi ultimi non funzionano senza di loro".

Infine, il terzo spiega quali sono le parti del corpo che non possono essere toccate, da nessuno, e per nessun motivo. In realtà non vengono nemmeno nominate, ma indicate con la punta della matita sul disegno di una bambola di pezza, e sono il seno e i genitali. O ricordate come "le parti del corpo che in genere sono coperte dalla biancheria intima". Ebbene, questi tre punti non solo non devono essere toccati, ma se qualcuno cerca di mostrarceli "in segreto", è raccomandabile "mettersi a urlare il più forte possibile". Ancora, è bene impedire che persone più o meno conosciute tocchino il nostro corpo con "oggetti strani", così come non bisogna mettersi in bocca "cose" ricevute da altre persone (chissà perché, oltre ai tradizionali lecca-lecca, il video cita carote e cetrioli...). Infine, se invitati ad appartarsi in un luogo poco trafficato, meglio rifiutare. Indipendentemente dal fatto che la richiesta sia stata fatta da uno sconosciuto, un insegnante o un vicino di casa. E mai tenere segreti con gli estranei, ma riferire sempre tutto a mamma e papà.

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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