Calciomercato: la verità su Pogba, Icardi, Lautaro Martinez, Cavani, Donnarumma
(José Breton, Nur Photo, via Getty Images)
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Calciomercato: la verità su Pogba, Icardi, Lautaro Martinez, Cavani, Donnarumma

Tra voci, fake news e crisi economica causa Covid-19 sarà un mercato al ribasso. Ma con grandi nomi sulla bocca di tutti

Se ancora ad oggi il calcio non è ripartito lo stesso non si può dire del calciomercato (che forse non si ferma mai, nemmeno davanti al Coronavirus). Di sicuro l'epidemia, lo stop alle partite, gli incassi mancati i diritti tv hanno toccato in maniera pesante i bilanci delle società, grandi e piccole. E questo influirà sulle manovre, acquisti e cessioni come ha spiegato bene Fabio Paratici, direttore Sportivo della Juventus, che ha parlato di un mercato «creativo».

Ci sono però già oggi dei nomi che sono e sempre più saranno protagonisti di questa estate. Ognuno con la sua storia, la sua trattativa e la sua verità. Questo, ad oggi, lo stato delle cose:

Pogba

L'interessamento dell'Inter non ha trovato conferme mentre certo è il forte interesse della Juventus. E, a sua volta, il francese tornerebbe molto volentieri a Torino. C'è però di mettersi d'accordo con il Manchester United, e non è semplice. I bianconeri non possono versare i soldi che gli inglesi richiedono e puntano ad inserire uno o più giocatori presenti nella lista dei «non indispensabili»: Ramsey, Douglas Costa, Bernardeschi. Situazione in stallo ma si può fare.

Lautaro Martinez

Il «Toro» è nel mirino del Barcellona, si sa ed ha una clausola rescissoria a 111 milioni. Soldi che oggi il Barcellona non ha. L'ultima offerta è stata di 70 mln più Vidal e Semedo. Offerta respinta da Marotta che non intenzione di cedere il giocatore. L'unica cosa per i catalano quindi è versare la clausola per intero.

Dal canto suo Lautaro non sta spingendo per lasciare Milano ma si aspetta però un cospicuo adeguamento del suo ingaggio (oggi 2,2mln). L'Inter stranamente da questo punto di vista non ha fretta e prende tempo. Di certo, davanti ai 12 mln messi sul piatto dal Barcellona i nerazzurri dovranno presentarsi con qualcosa di più ricco rispetto ai 5 mln ipotizzati in questi giorni.

Icardi

Il riscatto da parte del Psg appare complicato, un po' perché a Parigi c'è tensione in squadra ed un po' perché Maurito vorrebbe tornare in pianta stabile a Milano. L'Inter però non ha intenzione di dargli un'altra chance, discorso chiuso. Al momento resta quindi una sola pista, che porta a Torino, alla Juventus. Paratici chiuderebbe l'affare domani ma i nerazzurri non sono disposti a sedersi al tavolo per il giocatore con una diretta rivale in campionato. C'è però una terza via...

Il Psg potrebbe, d'accordo con la Juventus, riscattare il giocatore e girarlo immediatamente ai bianconeri. Tra l'altro nell'accordo del prestito esiste una clausola secondo cui se i francesi dovessero rivendere subito il giocatore dopo averlo riscattato dovrebbero versare non 65 mln ma 10 in più, cioè 75.

I bianconeri sono pronti a girare Pjanic ai parigini pur di avere Icardi.

Resta poi una pista suggestiva italiana. Quella del Milan. Icardi accetterebbe subito quella che sarebbe la vera e propria vendetta perfetta. A Casa Milan però ci sono grossi problemi economici ma, dice un esperti di mercato, ci fosse stato ancora Galliani sul ponte di comando avrebbe trovato il modo di chiudere la cosa in pochi secondi.

Donnarumma

Situazione molto delicata. I rossoneri da una parte hanno bisogno di incassare per questioni di bilancio (gravissimo e nerissimo). Dall'altra però bisogna trovare un compratore che oggi non c'è. Raiola ed il giocatore non hanno fretta di andarsene ma si aspettano il prolungamento di un anno del contratto (scadenza oggi al 2021). Il problema è che il MIlan ha proposto un allungamento con una forte riduzione dell'ingaggio, da 6 a 4,5 mln. Una proposta che Raiola non ha nemmeno preso in considerazione.

Sullo sfondo c'è ovviamente la Juventus pronta con un ambizioso piano Donnarumma-2022. L'idea è di trasformare Gigio nell'erede di Buffon dandogli la porta bianconera per almeno una dozzina d'anni se non di più.

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