50 iraniani, una domanda: "se potessi fare tutto, cosa sceglieresti?"
Majid Saeedi/Getty Images
News

50 iraniani, una domanda: "se potessi fare tutto, cosa sceglieresti?"

Un giovane regista lo ha chiesto ai connazionali incontrati a Teheran. Ecco le loro risposte

"Se avessi la possibilità di fare tutto quello che vuoi, cosa faresti?" Un eccentrico e giovanissimo regista iraniano, Ali Molavi, ha posto questa domanda a cinquanta connazionali, che ha incontrato per caso a Teheran, e partendo dalle loro risposte ha creato un documentario che, forse, può riuscire a farci capire un po' meglio i pensieri, le paure e le aspirazioni di questo popolo.

Non è la prima volta che Molavi si cimenta in un esperimento del genere. Lo scorso anno, infatti, convinse i suoi connazionali a confidargli quale fosse il loro desiderio, o il loro augurio per quella giornata. Questo giovane regista si è buttato in questa avventura nel tentativo di mostrare al mondo l'altra faccia dell'Iran, quella delle persone comuni. E ci è riuscito. Oltre al contenuto delle risposte, infatti, merita di essere evidenziato il fatto che nessuno, o quasi, si sia tirato indietro. Anzi, c'è stato anche chi, prima di esprimere il proprio punto di vista, ha voluto assicurarsi che le sue parole non sarebbero state successivamente censurate. 

Che cosa sognano di fare, dunque, questi iraniani "comuni"? C'è naturalmente chi ripete idee che avremmo potuto sentire in qualsiasi posto al mondo, come "far cessare ogni guerra nel mondo", o "combattere la povertà" e "promuovere la democrazia". Posizioni certamente nobili e condivisibili, ma che non necessariamente contraddistinguono l'Iran. Qualcuno sogna di trovare il modo per evitare che le persone continuino a dirsi bugie, altri di diventare invisibili, altri ancora di andare su Marte. C'è poi chi si comprerebbe un jet per poter girare il mondo, chi aprirebbe un bar, chi si trasferirebbe su un'isola deserta insieme alla famiglia, chi sogna di scovare una ricetta per l'immortalità, e ancora chi vorrebbe "semplicemente" vivere in un mondo senza disoccupazione. C'è chi desidera diventare un attrice famosa, o una giornalista, e chi vuole combattere tristezza e depressione. Ma c'è anche chi si limita a sognare di lasciare l'Iran, di trasferirsi in un paese dove sia possibile vivere in pace, ricostruirsi una vita, ripartendo da zero. C'è chi si impegnerebbe a recuperare il rapporto tra Iran e Stati Uniti, in maniera da indurre i secondi a ritirare le sanzioni, e risolvere così i problemi economici dell'Iran. E infine chi, avendo perso ogni speranza, desidera distruggere il mondo.

Un esperimento banale? Sì, forse, ma solo per chi ha già smesso di associare all'Iran l'immagine stereotipata di una nazione di persone ignoranti, arrabbiate con il resto del mondo, sempre pronte a far scoppiare una guerra, o chissà che altro. L'Iran del video di Molavi è un paese che, al contrario, sembra così...normale. Pieno di problemi, questo sicuramente sì, ma che sarebbe ben felice di risolvere in maniera pacifica, ottenendo magari in cambio anche un po' di libertà in più. Quanto basta per permettere a questo popolo che, nonostante tutto, non ha mai smesso di sognare, di trasformare le loro fantasie in realtà.

 

 

I più letti

avatar-icon

Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

Read More