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Acne Studios (Ansa)
Collezioni

Le morbide silhouette di Courrèges e l'arte secondo Acne Studios

Due collezioni tanto differenti quanto dirompenti sfilano nella seconda giornata della Paris Fashion Week

  • È un fischio cullato dal suono del vento che dà il via alla Spring Summer 2024 firmata Courrèges, dove la passerella si sgretola al passaggio delle modelle.

«Relax your body, relax your souls»recita la voce narrante in sottofondo, e sono infatti più che morbide le silhouette destrutturate che Nicolas Di Felice - direttore creativo - regala per la prossima stagione: tagli delicati liberati da scomodi tessuti rigidi dove persino le scollature trovano morbide curve che caratterizzano le lunghe giacche, le gonne e gli abiti.

È una collezione pulita che sposa una palette scura, lasciando un posto speciale per le tonalità del bianco e del beige. La scollatura lascia scoperta la spalla destra e ne risalta la particolare linea innovativa. I pantaloni svasati incontrano giubbetti in pelle dando vita a look moderni e autentici. Alcuni total look, sempre in pelle, acquistano uno stile rock e provocante grazie a delle fibbie che ne caratterizzano i lati, sia in versione abito che su canotta e pantalone.

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Protagonista della location di Acne Studios è la mastodontica palla da discoteca decostruita e posta in un angolo della sala intanto che la collezione esibisce uno stile industrial che incontra l’arte, nello specifico l’opera “Physical Evidence of a Woman” di Katerina Jebb.

«L'atmosfera industriale di questa stagione deriva soprattutto dalla mia passione per il denim e dai molti modi in cui possiamo manipolare questo fantastico tessuto. Ma deriva anche dall'idea di un cantiere: le cose non sono finite, un lavoro in corso. Volevo trasmettere la bellezza di questo aspetto» commenta il direttore creativo Jonny Johansson. «Abbiamo anche lavorato con la serie di scansioni Physical Evidence of a Woman di Katerina Jebb. Questi manufatti sono qualcosa che oggi mi sembra quasi perduto, sembrano datati, eppure sono ancora lì. Così li abbiamo usati come stampe e li abbiamo sovvertiti. Questa esplorazione mi è sembrata tempestiva rispetto alla situazione attuale della moda: i confini tra i generi sono sfumati, non ci sono più etichette».

Il denim si ricopre di vernice bianca e viene sottoposto a diversi trattamenti che danno vita a uno stile unico, tessuti trasparenti e impalpabili fasciano il corpo rivelandone le forme mentre morbide piume si agitano a contrasto con abiti trattati con il gesso. Le gonne sembrano cedere a una vita ancora più bassa mentre acquistano un’aria fluttuante.

In una collezione caratterizzata da una palette di bianchi e di grigi, sono tre i colori vibranti e improvvisi in passerella: il verde smeraldo, il blu elettrico e il rosso acceso. Le pochette da sera sembrano aver rubato dei pezzi alla palla da discoteca che giace alle loro spalle mentre per il giorno la bag acquista volume.

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Elisabetta Cillo