Magic Leap one
Tecnologia

Magic Leap One: i visori AR sbarcano nei negozi (solo Usa)

Oltre 2 mila dollari il prezzo di lancio degli occhialini con cui giocare e lavorare, senza perdere d’occhio la realtà che ci circonda

Quel nome, Magic, non è lì a caso. Se ci avessero detto di poter giocare a Minecraft o a qualsiasi altro platform indossando un paio di occhialini, qualche anno fa non ci avremmo creduto. E invece c’è chi oggi non fa altro che districarsi in mezzo a boschi e lande deserte, con indosso un paio di Oculus Rift, gli HTC Vive e i più economici PS VR.

Tutti questi sono accumunati da un tipo di tecnologia, la realtà virtuale, che ha un unico, grande difetto, non ci permette di vedere cosa succede intorno. C’è chi come HTC ha sviluppato un software che visualizza pareti virtuali se ci si avvicina troppo alle mura della stanza ma gli ostacoli che si possono mettere tra noi e la rappresentazione digitale di un videogame sono davvero troppi per farci sentire tranquilli. Se a questo aggiungiamo che siamo comunque sempre collegati con qualche filo a un dispositivo centrale, beh, di strada da fare ce ne è ancora molta.

Cosa sono i Magic Leap One

Magic Leap, giovanissima startup statunitense, è partita da tali limiti per progettare Leap One, un ecosistema che comprende un paio di occhialini, un computer indossabile e un controller. Invece di basarsi sulla realtà virtuale, i Leap One sfruttano quella aumentata (o augmented reality) che consente di interagire con oggetti fatti di bit che si intersecano all’interno ambiente visivo organico, cioè vero. Di una tale applicazione gli HoloLens di Microsoft sono precursori, anche se non sono esenti da problemi e mancanze, come il campo visivo molto ridotto (in pratica un piccolo quadrato centrale).

Cosa possono fare

La promessa fatta un paio di anni fa da Magic Leap (che come azienda però esiste dal 2010) era quella di poter migliorare le tecniche esistenti, facendo svoltare il settore della mixed reality per farlo diventare qualcosa di davvero popolare. A distanza di tanti mesi e indiscrezioni, oggi i Leap One sono arrivati nei negozi USA, con un prezzo ben poco popolare: 2.295 dollari.

I visori poggiano su un sistema operativo proprietario, Leap OS, e uno store di applicazioni e giochi ancora alquanto scarno ma destinato ad accogliere in futuro decine di software di compagnie e sviluppatori indipendenti. Il focus degli occhialini è sul divertimento, dunque sparatutto come se non ci fosse un domani, viaggi interstellari e divertimento surreale ma qualcosa in ambito professionale potrebbe muoversi, con app dedicate alla manutenzione di apparecchi, veicoli e cose del genere.

Come sono fatti

Come anticipato, i Leap One sono composti da tre elementi principali: il visore vero e proprio, conosciuto come Lightwear, il Lightpack, un computer indossabile che ha il compito di gestire la potenza e il flusso di immagini e audio, un controller manuale. Il visore monta una serie di videocamere per il tracciamento dello sguardo e varie lenti per proiettare le immagini aggiuntive sul mondo reale. Al centro del Lightpack vi è invece un processore Nvidia Tegra X2 con 8 GB di RAM e 128 GB di memoria dedicata. A completare il quadri c’è una batteria che giura di poter andare avanti per 3 ore con una sola ricarica.

Dove si comprano

Dato per appurato il prezzo di vendita, in quali negozi trovare i Magic Leap One Creator Edition? Per ora solo in un numero limitato di magazzini negli Stati Uniti ma l’obiettivo è entrare nel mercato europeo entro il 2019.

Intervistato di recente da Venturebeat, il capo e fondatore di Magic Leap, Rony Abovitz, ha detto: “Siamo come un’azienda di PC nel mezzo degli anni ’70. Abbiamo creato i Leap per quelle persone che vogliono vivere nel futuro, per chi ha intenzione di andare 10 o 20 anni davanti agli altri” e quando si parla del costo, la risposta è semplice: “Costano sempre meno degli HoloLens. Ma stiamo lavorando a un prodotto con ulteriori migliorie e più vicino alle tasche dei consumatori”.

Per saperne di più:

Magic Leap one
Magic Leap
Alcune foto dei Magic Leap One

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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