Panorama: 'Quasi quasi vado in Svizzera'
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Panorama: 'Quasi quasi vado in Svizzera'

Nel numero in edicola dal 6 giugno le storie degli italiani nuovi migranti in Canton Ticino. Un'intervista esclusiva al numero uno dell'Eni Scaroni e la storia del più abile hacker d'Italia che voleva fare il sacerdote

E io me ne vado in Svizzera. La storia di copertina del nuovo numero di Panorama, in edicola da giovedì 6 giugno, non riporta soltanto una frase di moda in certi salotti «bene». Racconta un dato di fatto e un fenomeno in veloce ascesa: negli ultimi due anni oltre 6 mila italiani, professionisti e imprenditori, hanno chiesto e ottenuto la residenza nella Confederazione. E dal 1997 alla fine del 2012 sono state 131 le imprese italiane che si sono trasferite nel solo Canton Ticino. Perché lo fanno? Intervistando molti italiani emigrati, Panorama ha scoperto che non partono più alla ricerca di strumenti per frodare il fisco, come accadeva tempo fa. I nuovi emigranti in Svizzera cercano un lavoro meglio retribuito e soprattutto la libertà dai tanti, troppi vincoli burocratici che di qua dal confine legano l’economia e la vita. Un’inchiesta approfondita, che offre anche strumenti pratici e informazioni tecniche per chi sia interessato a chiedere e ottenere la residenza elvetica.

Si è affrancato dai tutori del nonno, Gianni Agnelli, e ha costruito una rete di rapporti internazionali: da Rupert Murdoch all’erede Ford. Sta ridimensionando il ruolo di Sergio Marchionne all’interno della Fiat a favore della squadra, ha ottenuto una plusvalenza da 2 miliardi di euro in Exor. Lucido, freddo più del nonno, John Jacob Elkann è passato di ruolo: da giovane rampollo a rispettato capofamiglia. Per questo Panorama ha indagato su di lui: per capire che cosa davvero stia progettando.

Panorama indaga anche su quella che una volta era la colletta, ma che nell’era di internet si chiama crowdfunding. La definizione è stata coniata negli Stati Uniti e deriva dall’unione delle parole «crowd» (folla) e «funding» (raccolta di fondi). Solo nel 2012, attraverso centinaia di siti specializzati, gratuiti e aperti a tutti, sono stati raccolti online oltre 2,7 miliardi di dollari serviti per finanziare più di 1 milione di progetti. Radiografia di un fenomeno partito dall’America che ora sta contagiando l’Europa. E anche l’Italia, dove l’abolizione dei rimborsi elettorali, oggi in discussione, spinge molti partiti a rivolgersi proprio al crowdfunding.

Viene considerato un corsaro del web, uno degli hacker informatici più abili d’Italia, ma in passato era a un passo dal diventare un sacerdote. Ha studiato con Joseph Ratzinger, suonato per Giovanni Paolo II, collaborato con i servizi di sicurezza italiani e con la gendarmeria vaticana durante lo scandalo Vatileaks. Per la Procura di Roma è un elemento di spicco di Anonymus. Talpa, doppiogiochista o spia: Panorama ha indagato a fondo su chi sia davvero Phate_Lucas, ovvero Gianluca Preite, l’hacker di Dio. La sua è la storia di un Cagliostro che con il web ha ingannato tutti.

Si chiama shale gas, costa un terzo di quello europeo e sta ridisegnando la geografia dell’energia mondiale. Viene estratto a grandi profondità triturando rocce d’argilla che lo intrappolano. È la scoperta che sta permettendo agli Usa di tornare meta di investimenti a discapito dell’Europa. I rischi e le opportunità raccontate a Panorama da Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni: «O lo shale gas o il nucleare» dice. «Non vedo altre alternative, se vogliamo creare lavoro e crescita».

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