Long-ESA, l'aereo elettrico dei record
A realizzarlo uno scatenato progettista statunitense che ha un sogno: diventare il Charles Lindbergh "elettrico" del nuovo millennio
Chip Yates - e, anche se sembra, non è uno pseudonimo - ha cominciato a lavorare al Long-ESA, il suo aereo elettrico, nel 2012. In tempi non sospetti, quindi, per questo tipo di propulsione applicata ai velivoli da diporto personale. A distanza di due anni, i ragazzi di Wired Autopia , sono andati a trovarlo per verificare lo stato dell'arte del suo lavoro.
E sono rimasti a bocca aperta, perché non soltanto l'aereo era stato finito, assemblato e collaudato ma, addirittura, aveva già stabilito ben cinque record mondiali, evidenziando performance tali da tenersi dietro i mostri sacri col motore endotermico dell'aviazione privata, Cessna in testa.
Scheda alla mano, il capolavoro del progettista americano ha sotto la carlinga una batteria che produce qualcosa come 258 cv, cioè circa 100 in più di quelli che può esprimere un motore tradizionale montato su un velivolo dalle caratteristiche paragonabili alla creatura di Yates, oltre che essere più potente anche dei due più noti aerei a batteria, l'Airbus E-Fan e il Solar Impulse.
Raggiunge, inoltre, una velocità di crociera superiore ai 350 km/h e arriva senza problemi a un'altezza da terra di 4 km e mezzo.
D'altra parte, c'è un aspetto tecnico che dà agli aerei alimentati elettricamente un vantaggio non indifferente, considerando che i motori a scoppio hanno bisogno di ossigeno e che questo, via via che si sale di altitudine, scarseggia.
Yates sta già lavorando all'evoluzione delle sue batterie in modo tale da far sì che si ricarichino durante il volo stesso. Se e quando il nuovo step del suo progetto andrà in porto, potrà provare a raggiungere un obiettivo storico: la trasvolata non stop dell'Atlantico a una velocità di crociera superiore a quella dell'impresa di Lindbergh nel 1927.