un amore serie tv
(Sky)
Televisione

“Un Amore”, la serie dove la gente scrive e parla

Una storia d’amore che resiste al tempo e alla distanza, ambientata fra Bologna e la Spagna e raccontata in sei episodi lungo due linee temporali distinte e disponibile in esclusiva su Sky

“Un amore” è la serie televisiva dove si parla di un sentimento d’amore tra due persone. I protagonisti della storia sono Alessandro, interpretato da Stefano Accorsi, e Anna, interpretata da Micaela Ramazzotti. Si racconta di un amore “semplice”, nella sua accezione più pura. Anna e Alessandro si conoscono da ragazzini e, pur prendendo vie diverse, rimangono legati tra loro perché, semplicemente, si amano. Anche nei dialoghi ci sono frasi semplici da interpretare come "mi manchi", e domande facili da comprendere come "ci vediamo?". Persino i luoghi in cui si svolge la storia emanano una dolce nota di familiarità: Bologna e Spagna. Insomma, tutto appare chiaro, lineare, ma qualcosa non torna, qualcosa dovrebbe far dubitare di questi due personaggi: pur essendo una storia ambientata nei giorni nostri, non c'è traccia di alcuna piattaforma social. Zero. Infatti, Anna e Alessandro -senza alcuna vergogna- si scrivono lettere, ma lettere vere. Utilizzano una biro, piegano il foglio, lo inseriscono nella busta e lo inviano addirittura per posta. Una lettera anzi tante lettere, perché Anna e Alessandro per molti anni si trovano lontani l'una dall'altro. È chiaro che si tratta di un atteggiamento doloso, lo si evince al volo e nemmeno scrivono perché con la “k”. In più, mentre le loro vite trascorrono, i due protagonisti cosa fanno? Non si seguono sui social, non controllano se la spunta sia blu su WhatsApp per verificare se il messaggio è stato letto. No, loro imperterriti si scrivono lettere. Ma la cosa eccezionale è che anche senza social, il loro amore sopravvive.

Gli avvenimenti non sono fondati su argomenti digitali, bensì su sentimenti, emozioni, amore. Guardando questa serie tv si potrebbe rischiare di vedere un certo nesso con l’artista Marc Chagall. Si potrebbe pensare che, come il celebre pittore ha saputo catturare l'essenza dell'amore e della vita attraverso la sua arte, ad esempio nel quadro intitolato “la promenade”, così questa serie televisiva sembra catturare la complessità delle emozioni umane senza l'ausilio di tecnologie digitali, ma piuttosto con la forza delle parole e dei gesti autentici. Infatti, nemmeno negli allontanamenti e nei ritorni di Anna e Alessandro c'è traccia di un video postato per raccontare la rottura. Non si scorge un insulto pubblico, niente. Tutto si svolge tra di loro, con le parole dette a voce, talvolta al telefono, e soprattutto scritte sulla carta. Persino gli altri personaggi, come il caro amico di Alessandro o la sorella di Anna, non fanno uso delle piattaforme social. E anche loro, incredibilmente, sopravvivono.

Le persone in questa serie, impunite, si fanno domande tra di loro e si rispondono. Addirittura, piangono senza farlo vedere a nessuno, in una riservatezza che custodisce la profondità dei loro sentimenti come se fosse qualcosa da proteggere, quasi da accarezzare.

Verrebbe da pensare: "che strani questi sceneggiatori!". Eppure, nonostante la chiara deviazione dei protagonisti che si scrivono lettere e poi parlano, si rischia di rimanere incollati a guardare tutti e sei gli episodi per vedere come andrà a finire. E si finisce per guardare la storia di un sentimento, profondo e bello come l'amore, senza accorgersi che alla fine potrebbe scappare la voglia persino di parlarne, rischiando anche di sopravvivere.

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Elisa Rovesta