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(Getty Images)
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Tattooth. Se vuoi un tatuaggio, devi andare dal dentista e dire che vuoi un girasole

La Rubrica - Stili Umani

Il dente è noto per assolvere ad una importante funzione, quella di masticare. Fa il suo mestiere e sta lì, in bocca, senza pretendere nulla. Il dente ti chiede solo le cure necessarie per poter continuare a essere un buon dente, anche se negli anni si è deciso in modo arbitrario che dovesse diventare un dettaglio estetico dell’immagine della persona. Il dente è stato così sottoposto a lunghe procedure di sbiancamento, all’applicazione di faccette, è stato limato, accorciato o allungato, riempito di oro grazie ai rappers e lui non ha mai detto bau. Il dente è stato anche depauperato della sua secolare funzione principale, ossia masticare cibo, quando nel 2023 durante la sfilata di Tokyo James, hanno sfilato modelli con denti completamente ricoperti dello stesso rossetto che portavano sulle labbra. Non si è ancora capito il motivo di questa iniziativa artistica, forse nemmeno la scienza si spiega il perché dell’applicazione del rossetto sui denti, ma tant’è. Nonostante ciò, il dente ancora una volta è rimasto in bocca senza battere ciglio, e anche se privato della sua dignità di dente, lui con estrema eleganza ha continuato a fare il suo lavoro, cioè a masticare.

Il povero dente però non trova davvero pace, anche perché ora c'è una tendenza che lo mette ulteriormente alla prova. Questa tendenza si chiama “Tattooth” e lo fa diventare un dente tatuato. E chi lo tatua è il dentista. Così, si accantona il tatuatore classico, pieno di tatuaggi, che ti riceve nel suo salone, ti indica di sederti con il solo gesto della nuca e ti disegna ciò che preferisci sulla tua pelle, senza mai dire una parola, richiedendo da parte tua anche una certa dose di stoicismo. Sì, perché farsi un tatuaggio sulla pelle può fare male, e i tatuatori non hanno nemmeno un’espressione compassionevole ed empatica per poter confidare il grado di dolore che stai provando. Soffri in silenzio, stringi i denti e arrivi fino in fondo. Ora però le cose possono essere più facili. Si può andare dal dentista e richiedere il “Tattooth”, cioè un tatuaggio sui denti. Ti accomodi sulla poltrona mentre una gentile e dolce assistente ti mette un bavaglio intorno al collo, ti offre acqua e collutorio e, rilassato, ringrazi. Ti senti nella business class dei tatuaggi. La stessa assistente ti chiede come stai e ti dice che, se sentirai male, potrai alzare la manina. Decidi quale dente vuoi tatuare: un canino, un incisivo, un molare… e presenti al dentista il disegno che hai scelto. Vuoi farti tatuare un girasole di Van Gogh? una emoticon sorridente? Puoi farlo. Sei consapevole che queste immagini, una volta applicate sulla parete dentale, risulteranno così piccole da sembrare delle carie trascurate e lasciate lì da anni. Ma chissenefrega, in fondo c’è l’aria condizionata in quella stanza, c’è la luce che entra dalle finestre e puoi alzare la manina se avvertirai dolore. Chi ti può fermare?

In realtà la procedura del “Tattooth” pare essere indolore. Si incolla il disegno con materiali appositi e riscaldati attraverso una luce UV; la stessa utilizzata per la ricostruzione delle unghie. Questo toglie ancora di più lo stoicismo che richiede nel farsi tatuare la pelle. Ma ora hai un girasole su un dente, chi ti può fermare? Forse solo il tuo dente. Che si ribellerà. Oh, se si ribellerà!

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Elisa Rovesta