Pane frattau: origini
(Chef in Camicia)
Lifestyle

Pane frattau: origini

La Rubrica - Chef in Camicia

Se di primo acchito vi sembra una piadina un po’ strana è perché dovete guardarla più da vicino: si tratta del pane frattau, una ricetta tipica della tradizione culinaria sarda, in particolare della zona centrale dell’isola: la Barbagia.

Prepararlo è molto semplice, perché consiste in un classico pane carasau che viene prima ammorbidito nel brodo vegetale e poi condito con salsa di pomodoro fresco, pioggia di formaggio pecorino e un delizioso uovo in camicia.

Insomma, si tratta di una ricetta talmente semplice e così antica che bisogna provare almeno una volta nella vita.

Ma quando nasce ufficialmente? Scopriamolo.

L’origine del pane frattau

La storia del pane frattau si aggancia, come spesso accade, a una leggenda, ossia quella che suggerisce che la sua invenzione si deve ad alcune massaie sarde, che in occasione della visita di re Umberto I, dovettero sorprenderlo.

Non avendo a disposizione ingredienti costosi o carni pregiate, decisero di usare gli ingredienti più comuni e poveri: pane carasau, conserva di pomodoro, uova e pecorino. Da qui nacque, per l’appunto, il pane frattau - un piatto povero che fa brillare gli occhi a tutti ancora oggi.

Ma cosa vuol dire “frattau”? La parola deriva dal termine “fratau” ossia ridotto in pezzi, e in effetti è proprio così che una volta i pastori portavano con sé il pane carasau ovunque andavano, accompagnato sempre da un po’ di acqua, qualche pezzetto di pecorino e di salsiccia - pronto a essere inumidito e mangiato per affrontare la tansumanza.

La ricetta del pane frattau


Preparare il pane frattau è forse una delle cose più semplici da fare in cucina, ma anche una che offre risultati tra i più goduriosi.

In verità, la ricetta originale ve l’abbiamo già svelata, ma quello che trovate qui di seguito è una versione in cocotte altrettanto deliziosa, che si combina con il gusto dei carciofi, arricchendo ogni boccone con sapore e sfiziosità.

Vai alla ricetta!

I più letti

avatar-icon

Federico Pizzileo