Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno. Tom Cruise nell'acrobazia più ardita - Recensione
Tom Cruise e Hayley Atwell in "Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno" (Paramount Pictures)
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Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno. Tom Cruise nell'acrobazia più ardita - Recensione

Re indiscusso dell'action, il superuomo attore non delude. Tra tanta Italia, dai Fori Imperiali di Roma ai vicoli di Venezia, e sequenze spettacolari in cui non è ammesso stuntman. I fan non saranno delusi

A 61 appena compiuti, come a 34, come quando per la prima volta fu Ethan Hunt, eccolo Tom Cruise a battagliare con disinvoltura, correndo sfrenatamente tra i vicoli di Venezia, in un corpo a corpo sopra un treno in corsa, sfrecciando in moto tra i monti austriaci, buttandosi nel vuoto in parapendio. L’attore action che più ripaga i suoi sontuosi ingaggi fa ancora il suo, oggi come ieri.
Dopo vari rallentamenti di produzione, complice il Covid, ecco a noi Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno, settimo capitolo della saga di spionaggio dal 13 luglio al cinema. 2 lunghe ore e 43 minuti durante le quali capita di guardare l’orologio, chiamando la fine, ma in cui sono garantiti buoni intrighi narrativi, accattivanti compagne di scena, lotte all’ultimo respiro per aver salva la vita, incredibili scene d’azione.
Da Amsterdam al deserto d’Arabia, da Abu Dhabi a Roma, da Venezia alle Alpi austriache, tra tanta Italia, anche questa Mission: Impossible sa intrattenere, ad alta velocità e ad alta quota. In attesa della seconda parte. La resa dei conti finale.

Il nemico più contemporaneo che c’è

Alla regia torna Christopher McQuarrie, che già aveva fatto le fortune del quinto e del sesto episodio, dirigendo e sceneggiando Mission: Impossible - Rogue Nation (2015) e Mission: Impossible – Fallout (2018). Regista, sceneggiatore e produttore, con Tom Cruise sembra avere particolare feeling: ha già diretto, prodotto e scritto Jack Reacher - La prova decisiva (2012), prodotto e scritto Operazione Valchiria (2008), sceneggiato Edge of tomorrow - Senza domani (2014), La mummia (2017) e, tatatatàn, il campione di incassi Top Gun: Maverick (2022). Il comun denominatore di questi titoli, oltre all’action? Tom Cruise. Con il quale McQuarrie è al lavoro, tra l’altro, per un nuovo film definito addirittura «più nodoso» di Mission: Impossible.

Questa volta per Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno sceneggia insieme a Erik Jendresen. Originariamente pensato per essere girato consecutivamente alla seconda parte, il film ha subito uno stillicidio di rallentamenti dovuti al Covid: le riprese sarebbero dovute iniziare a febbraio 2020 in Italia, a Venezia, nel Veneto a un passo dalle chiusure dovute alla pandemia. Da lì è stato un balletto di set aperti e chiusi, imprevisti e rinvii. Basti pensare che, nei piani iniziali, il film – che è quello dal budget più alto della serieMission: Impossible, circa 291 milioni di dollari - doveva uscire il 23 luglio 2021.

Se il nemico nella produzione è stato il Covid-19, quello nella finzione è altrettanto minaccioso e invisibile. È un’Entità che ha rimandi del tutto contemporanei: un’intelligenza artificiale che, sul filo della Rete e delle connessioni digitali, tutto sa e tutto prevede…

Simon Pegg, Ving Rhames, Tom Cruise e Rebecca Ferguson in "Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno" (Credits: Paramount Pictures)

Nuove e vecchie spalle per Tom Cruise

Il buon Ethan Hunt, agente segreto rinnegato ma insostituibile che Tom Cruise si puntella addosso col solito piglio da superuomo simpatico e incorruttibile, ritrova al suo fianco vecchie e note spalle, ma pure volti nuovi dal giusto appeal.
Riecco Rebecca Ferguson, con la sua beltà sfuggente da Ilsa Faust, che ha conquistato il cuore di Ethan. Ah, Ilsa… No spoiler. E riecco anche i brillanti aiutanti, Simon Pegg, come ex tecnico dell'Impossible Mission Force (IMF) trasformato in agente sul campo Benji Dunn, e Ving Rhames, ovvero Luther Stickell, hacker e amico più fidato di Ethan, come lui unico personaggio ad apparire in tutti i film della serie.
E poi, con la sua avvenenza tagliente, riecco Vanessa Kirby, alias la misteriosa Vedova Bianca, sia in versione occhi azzurri che… in versione occhi marroni (come mai il suo fidato scagnozzo non se ne accorge? leggerezza di sceneggiatura?).

Tra le new entry, a proposito di occhi bruni, ecco la britannica Hayley Atwell, ladra scaltra che quasi per caso finisce nelle fitte trame dell’Entità e dietro lo scudo di Ethan: sorriso intrigante, piacevole presenza scenica, regge il peso da quasi comprimaria. C’è anche la francese Pom Klementieff, tanto zuccherosa nella saga di Guardiani della Galassia come Mantis quanto letale e onnipresente nei momenti più spiacevoli di Mission: Impossible come biondissima Paris (con svolta finale abbastanza telefonata). Ma il vero villain è interpretato da Esai Morales: è lui Gabriel, che ritroveremo anche nella seconda parte.

L’acrobazia più pericolosa di Tom Cruise

Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno non delude. Non si eleva sui film precedenti ma fa quello che i fan si aspettano. Non tiene sempre con il fiato sospeso, l’adrenalina perde ogni tanto la strada, la lunga durata si fa sentire, ma conferma Cruise re degli action: in ogni sequenza si respira il suo scrupoloso lavoro nel padroneggiare e progettare acrobazie.
L’azione è la vera protagonista, ancor più dell’intreccio narrativo: la sensazione è che prima siano state pensate le scene action, sempre più inedite e spettacolari, e poi attorno a esse sia sviluppata la trama.

Un aneddoto di produzione racconta bene la devozione di Tom Cruise per i suoi eroi dalle grandi performance e la sua ben nota volontà di tener quanto più alla larga le controfigure, mettendosi in gioco in prima persona: il 6 settembre 2020, nel primo giorno delle riprese principali di Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno, Cruise ha guidato una moto, un’Honda CRF 250, giù da una montagna, da una rampa appositamente costruita sul fianco del monte Helsetkopen in Norvegia, una vertiginosa parete rocciosa alta circa 1.200 metri. Quindi si è tuffato nel burrone sottostante, aprendo il paracadute a soli 150 metri circa da terra. Quando è atterrato il regista e i co-protagonisti, riunitisi per guardare la sequenza, hanno tirato un sospiro collettivo di sollievo. Cruise ha poi voluto ripetere il tutto altre sette volte, per assicurarsi che il filmato fosse perfetto.
È stata l’acrobazia più pericolosa della carriera di Cruise, più di quando oscillò all'esterno dell'edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa di Dubai, in Mission: Impossible - Protocollo fantasma, più di quando si è appeso al lato di un Airbus A400M mentre era in volo in Mission: Impossible - Rogue Nation, più di quando si è lanciato da un Boeing C-17 Globemaster III da un'altezza di più di 7mila metri in Mission: Impossible - Fallout. E sembra che nella seconda parte ci sia un’acrobazia ancor più spaventosa.

«Ogni volta che scendevo dalla rampa, era pericoloso. Stava rischiando la vita», ha detto Cruise. «Abbiamo un detto sui film Mission: Impossible: “Non essere prudente. Sii competente”». Allenamento e rigorosi protocolli di sicurezza prima di tutto.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno | La stunt più incredibile della storia del cinema

Le location italiane

C’è tanta Italia in Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno. A Roma, dopo una sparatoria ai Fori Imperiali, Tom Cruise e Hayley Atwell si ritrovano ammanettati insieme, scappando su una BMW M5 Competition prima, quindi su una Fiat 500 giallo brillante dotata di motore elettrico ad alte prestazioni, lungo Via dei Fori Imperiali - eccezionalmente chiusa per due giorni per le riprese - e per le strade di ciottoli della Città Eterna. «È il turbo tributo mio e di Cruise a La dolce vita di Federico Fellini», le parole di McQuarrie.

Dopo nove giorni di riprese nella capitale italiana, iniziati il 4 ottobre 2020, la troupe si è trasferita a Venezia per due settimane, in una delle prime regioni in Italia e in Europa a essere chiusa per la pandemia. Cruise nel frattempo aveva rielaborato il piano di produzione e un protocollo pandemico per riuscire a realizzare il film.
Venezia era nei sogni di Cruise e McQuarrie da tempo: era da 14 anni che volevano girare in città. Alla sua parte più nota, la laguna, i canali, l’acqua, hanno preferito il lato meno inflazionato di vicoli e stradine labirintiche. In piena notte. Ecco allora per il party di mezzanotte Palazzo Ducale, l'ex residenza del Doge costruita nel 1340. E poi Cruise e Ferguson al tramonto, sul tetto del Gritti Palace. E l’immancabile inseguimento a piedi che culmina sul Ponte Minich, nel Sestiere Castello. «Non c'erano persone, né turismo, né barche», racconta Ferguson. «Le acque di Venezia erano turchesi. Non dimenticherò mai di aver girato quella scena: il combattimento con la spada su acque turchesi».

Quando uscirà Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Due

Per la prima volta nella storia di Mission: Impossible una trama viene divisa in due. Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Due uscirà il 28 giugno 2024.
Nonostante in passato si sia detto che Mission: Impossible - Dead Reckoning 1 e 2 sarebbero stati i capitoli finali della saga ispirata all'omonima serie televisiva, proprio recentemente Tom Cruise ha espresso interesse a tornare a vestire i panni di Ethan Hunt.
In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno su Sky e NOW si è acceso Sky Cinema Tom Cruise Mission Impossible, un canale interamente dedicato ai precedenti capitoli della serie.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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