Jaspers Rockstar
Chiara Sardelli
Musica

Jaspers: «Ognuno può sentirsi Rockstar per una sera»

Il gruppo milanese, che si è messo in luce come resident band del programma Quelli che il Calcio, ha pubblicato il singolo che anticipa il nuovo album

«Il brano parla di una serata vissuta senza limiti e carica di promiscuità. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è che anche la persona più comune può sentirsi una rockstar per una sera, superando le proprie barriere e lasciando libero sfogo a trasgressioni e curiosità più profonde». Così i Jaspers, la rock band milanese che si è messa in luce come resident band del programma TV Quelli che il Calcio dal 2017 al 2021, hanno raccontato l'ultimo singolo Rockstar, che anticipa l’arrivo di un nuovo album, previsto entro l’anno per l'etichetta Be NEXT Music, distribuita da Sony Music Italia. La canzone si caratterizza per un riff potente di chitarra, che si amalgama con le voci armonizzate, i sintetizzatori analogici e un intervento rap.

Nel video della canzone, diretto da Elio Nubes De Filippo, si alternano le immagini dei Jaspers durante una performance al Legend Club di Milano, a scene che vedono protagonista la body piercer Xenia Eunice, scelta per la sua attitudine volutamente rock, fra tatuaggi, piercing e lingua biforcuta. Nel video la band rende omaggio ai Queen (Bohemian Rhapsody) e a Stanley Kubrick (Arancia Meccanica e Eyes Wide Shut), due numeri uno nel loro rispettivo campo. «I Queen sono sempre stati il gruppo preferito da Fabrizio, uno dei nostri due cantanti», ci ha detto il tastierista della band Francesco Sgarbi. «Freddie Mercury ha sempre avuto un talento straordinario per le armonizzazioni vocali, mentre Kubrick è uno dei registi più iconici nella storia del cinema: in ogni suo film ci ha ispirato, attraverso l'arte ma senza essere elitario, delle riflessioni importanti sui grandi temi filosofici». Guardando le classifiche dello streaming, le rockstar di oggi sembrerebbero essere i rapper e i grandi produttori hip hop, più che gli artisti rock. «Le rockstar, in senso storico, non ci sono più», sottolinea Sgarbi. «Quello stile di vita, il classico sesso droga e rock & roll non, oggi non esiste più, a prescindere dalle vendite e dal successo di un artista. Viviamo un periodo storico in cui nessuno può permettersi una cosa del genere. Oggi è tutto più serio, non si può più fare i cazzoni. Se un artista non è preparato, non sa che cosa vuole e non è sempre concentrato sui propri obiettivi, è difficilissimo rimanere per 30 anni sulla cresta dell'onda».

Il messaggio della canzone è rivolto, quindi, a ciascuno di noi: «Ogni tanto fa bene lasciarsi andare, senza pregiudizi e inscatolamenti mentali, e sentirsi liberi nel fare qualcosa di diverso e di trasgressivo, che ci liberi dalla monotonia della quotidianità». I Jaspers (formati da Fabrizio Bertoli alla voce, Erik Donatini al basso elettrico, Eros Pistoia alle chitarre, Francesco Sgarbi alle tastiere e Giuseppe Ferdinando Zito alla voce) sono nati nel 2009 dall'incontro tra diversi musicisti presso il CPM Music Institute di Milano, una delle più importanti scuole di musica in Italia. Eppure, nonostante le numerose scuole di musica e i prestigiosi conservatori, la musica è considerata ancora oggi in Italia poco più che un hobby e non un'arte che merita il giusto riconoscimento, come accade, ad esempio, in Inghilterra. «É un'anomalia tutta italiana, che ha delle radici storiche», spiega il tastierista dei Jaspers. «Fin da quando è nata l'opera lirica, da allora la musica strumentale, gradualmente, ha sempre avuto meno importanza in Italia. I grandi compositori italiani venivano considerati, nell'Ottocento, solo gli operisti, mentre in ambito germanico la situazione era assai diversa. Un retaggio che è arrivato fino ai giorni nostri, dove la musica è vista solo come quella delle canzoni, senza approfondire troppo il versante strumentale». I Jaspers portano ancora nel cuore i quattro anni di esperienza televisiva come resident band della trasmissione Quelli che il calcio: «Luca e Paolo sono sempre stati gentilissimi e molto disponibili con noi: non solo hanno partecipato a un nostro brano, L'Happiness (scritto insieme a Franco Mussida), ma sono anche venuti al release party del nostro album, dove hanno cantato dal vivo la canzone al Legend Club di Milano».

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Gabriele Antonucci