Bob Dylan
Epa / Ansa
Musica

L'accusa di molestie sessuali contro Bob Dylan traballa

Seconda una donna il cantautore l'avrebbe molestata al Chelsea Hotel di Manhattan nella primavera del 1965. Ma in quel periodo, il Premio Nobel, secondo i primi accertamenti, non era alla Grande Mela. Bensì a Londra

Il 14 agosto, ultimo giorno della finestra di ricognizione del Child Victim Act nello Stato di New York (che aveva offerto la possibilità ai ricorrenti di depositare azioni civili per abusi subiti da bambini e ormai prescritti da anni), è stata depositata una causa nei confronti di Bob Dylan per presunte violenze sessuali nei confronti di JC (sono note soltanto le iniziali della accusatrice) avvenute nel lontano 1965 presso il Chelsea Hotel, il leggendario albergo delle star del rock. Secondo la donna, allora 12enne e oggi 68enne, tra l'aprile e il maggio del 1965 il cantautore abusò di lei per sei settimane, sfruttando lo status di musicista per ottenere la sua fiducia, abbassando poi le sue inibizioni attraverso droghe e alcool.

Qualcosa però sembra non tornare e il castello di accuse inizia a traballare, stando ai primi accertamenti compiuti sugli spostamenti del cantante in quel periodo: nella primavera del 1965 Dylan voló dapprima verso la West Coast (partì il 26 aprile) e poi andó direttamente a Londra, per girare un film e tenere una serie di concerti. In quel periodo (40 giorni) non è mai stato a New York. Fece ritorno negli States solo il 2 giugno. Lo dicono i biglietti aerei, i ciak del film e le date del tour londinese.

Un portavoce del cantautore ha dichiarato al The Guardian che "le accuse sonototalmente false e che questa tesi sarà difesa con vigore in tribunale". Il teatro delle presunte violenze sarebbe stato il Chelsea Hotel di New York, un luogo che occupa un posto di primo piano nella letteratura rock. Un imponente palazzo rosso di venti piani e 250 camere, situato al numero 222 della West 23rd Street di Manhattan, tra la Seven e l'Eight Avenue, diretto dall'estroso Stanley Bard. Il soggiorno poteva costare dai 70 ai 100 dollari e a nessun ospite fu mai possibile sostare per più di 24 notti consecutive nella stessa camera.

Janis Joplin, soggiornava nella suite 411, Dylan era affezionato alla stanza 2011 e Leonard Cohen alla 424, anche se, come ricordò Stanley Bard, non disdegnava altre camere. "Qui tutti sembravano aver qualcosa da offrire – scrive Patti Smith nel suo libro Just Kids– e nessuno sembrava avere denaro". In quelle stanze William Burroughs ha scritto Pasto Nudo, Arthur C. Clarke ha ideato 2001: Odissea nello spazio e Jack Kerouac il suo capolavoro On the road. Sempre lì Patti Smith posava per l'amico fraterno Robert Mapplethorpe, Bob Dylan ha composto Sad Eyed Lady Of The Lowlands eSara, mentre Dylan Thomas e Nancy Spungen (fidanzata di Sid Vicious) hanno trovato qui la loro tragica fine. Jimi Hendrix soggiornò nell'hotel qualche notte prima di partire per l'Isola di Wight, mentre Leonard Cohen e Janis Joplin, dopo un incontro fortuito in ascensore, hanno consumato una breve storia di sesso e amore in una di queste camere, poi raccontata magnificamente da Cohen nella canzoneChelsea Hotel #2. Il leggendario hotel di Manhattan ha ispirato anche Chelsea Morning di Joni Mitchell, Chelsea Girl di Nico (composta da Lou Reed e Sterling Morrison) e Third Week in the Chelsea di Jefferson Airplane.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci